
Il paziente di Comacchio con lo staff che lo ha operato a Cona per una lesione aortica con una tecnica mini invasiva
Ferrara, 8 marzo 2025 - Intervento di alta chirurgia vascolare all’ospedale di Cona su un paziente 65enne di Comacchio con una grave lesione dell’aorta. È stato eseguito dall’equipe del professor Aaron Thomas Fargion, direttore dell’unità operativa di chirurgia vascolare ed endovascolare dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara.

È avvenuto il 28 gennaio scorso per trattare una grave lesione all’aorta, definita ulcera penetrante aortica (Pau). Si tratta del posizionamento di una protesi di ultima generazione attraverso una procedura mininvasiva.
La Pau è una lesione della parete aortica localizzata in corrispondenza di una placca aterosclerotica, la cui evoluzione, che giustifica la gravità della lesione, può far sì che si espanda fino a determinare una dissecazione e/o una rottura dell’aorta stessa; condizioni, queste, di estrema gravità clinica ad altissimo rischio di vita.
“Il paziente, affetto da numerose comorbilità che lo avevano portato a subire vari interventi chirurgici - spiega il professor Fargion –, si era sottoposto a molti controlli che avevano documentato l’aggravarsi del quadro e, quindi, la necessità di un intervento correttivo. Inizialmente il signore di Comacchio era candidato a un intervento a ‘rischio aumentato’, che prevedeva una parte eseguita con chirurgia tradizionale. Solo successivamente si è deciso di procedere utilizzando una protesi di ultima generazione, recentemente introdotta in commercio che ha permesso di eseguire tutta la procedura per via mini-invasiva. L’operazione chirurgica è stata eseguita dall'equipe di Chirurgia vascolare attraverso solo due piccole punture a livello degli inguini e una piccola incisione a livello del braccio sinistro. Complessivamente la durata del ricovero è stata di soli tre giorni, con il paziente già autonomo nel giro di 24 ore dall'intervento stesso”.
L’ampliamento della gamma di trattamenti a cui sottoporre questa tipologia di pazienti permette ora alla Chirurgia vascolare dell’ospedale di Cona di trattare complesse patologie che fino a poco tempo fa avrebbero portato le persone ad essere trasferite verso altri presidi regionali. “Ringrazio il professor Fargion e tutto il suo staff – dichiara Fabrizio Felletti, il paziente trattato con questa nuova tecnica, assieme alla moglie Laura – per la professionalità che hanno dimostrato durante la mia permanenza in ospedale. Dopo pochi giorni dall’intervento ero già in piedi ed avevo risolto questo grave problema di salute”. “Credo che l’obiettivo di un presidio ospedaliero-universitario come quello di Cona - conclude il prof. Fargion - sia quello di offrire ai pazienti le nuove soluzioni terapeutiche che la spinta verso la continua innovazione tecnologica nelle chirurgie specialistiche ci mette a disposizione”.
Nel reparto, che ha una storia di eccellenza nel trattamento chirurgico tradizionale a livello nazionale, adesso vengono trattate di routine, con metodiche mini-invasive, le complesse patologie aneurismatiche coinvolgenti l’aorta: dal tratto toracico fino a quello addominale. Viene inoltre garantito il trattamento mini-invasivo della patologia aneurismatica delle arterie viscerali e delle arterie periferiche, oltre che in quello per la patologia ostruttiva delle arterie degli arti inferiori (soprattutto nei pazienti diabetici) e degli assi carotidei, per la prevenzione dell’ictus.
L'unità operativa di Chirurgia vascolare ha eseguito, nel 2024, circa 700 procedure chirurgiche, in aumento rispetto all'anno precedente. Il reparto esegue inoltre: “riparazione chirurgica aperta” per la patologia aneurismatica dell'aorta addominale; bypass ed innesti protesici sia per patologia aneurismatica delle arterie periferiche mediante sia per il trattamento dell'arteriopatia cronica ostruttiva; endoarterectomia carotidea per l'insufficienza cerebrovascolare; trattamento della patologia venosa superficiale e profonda di interesse chirurgico; confezionamento di accessi vascolari per emodialisi per i pazienti in carico al servizio di Nefrologia.
“L'intervento eseguito dall'equipe del professor Fargion – mette in evidenza il dottor Roberto Bentivegna, direttore sanitario delle Aziende sanitarie ferraresi - rappresenta un significativo passo avanti per il nostro ospedale. Siamo orgogliosi di poter offrire ai pazienti tecnologie all'avanguardia e procedure mini-invasive che non solo migliorano i risultati clinici, ma anche la qualità della vita post-operatoria. La nostra missione è garantire cure di eccellenza, e questo caso ne è una testimonianza. Continueremo a investire nella formazione del nostro personale e nell'innovazione tecnologica”.