MATTEO RADOGNA
Salute

Lotta al cancro, Sant’Anna premiato: “Cura la leucemia e meno costi”

Durante il ’Cracking Cancer Award 2025’, l’azienda ospedaliera ha ottenuto il riconoscimento grazie al successo del ’Progetto Lia’. Il modello di assistenza adottato è stato considerato innovativo per la gestione di un tumore aggressivo

Antonio Cuneo, è il direttore dell’Unità operativa di Ematologia dell’ospedale Sant’Anna

Antonio Cuneo, è il direttore dell’Unità operativa di Ematologia dell’ospedale Sant’Anna

Ferrara, 20 aprile 2025 – L’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Anna di Ferrara è stata insignita del prestigioso riconoscimento “Cracking Cancer Award 2025” nell’ambito del Cracking Cancer Forum 2025, tenutosi a Bologna nei giorni scorsi. Il premio riconosce il successo del “Progetto Lia – Value Based Healthcare per la Leucemia Mieloide Acuta”, un modello innovativo di assistenza sanitaria sviluppato in collaborazione con l’Humanitas Research Hospital di Milano.

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L’iniziativa ha dimostrato la capacità di ridefinire concretamente la gestione della leucemia mieloide acuta in Italia, una forma di tumore rara e aggressiva che colpisce circa 2.100 persone ogni anno nel Paese, in particolare anziani.

Il “Progetto Lia”, realizzato tra giugno e dicembre 2024, ha introdotto un approccio integrato che ha coinvolto 18 clinici e oltre 100 pazienti e caregiver. Attraverso interviste, analisi dei bisogni e workshop di co-design, il progetto ha raccolto le esperienze e le priorità delle persone coinvolte, con l’obiettivo di ridefinire i percorsi di cura esistenti per migliorarne l’efficacia, l’accessibilità e la sostenibilità.

I risultati ottenuti dal nuovo modello sono significativi e tangibili: riduzione del 50% dei costi dei day hospital e delle complicanze cliniche, diminuzione del 20% dell’occupazione dei posti letto ospedalieri e una stima di un risparmio potenziale per il Servizio Sanitario Nazionale pari a 17,2 milioni di euro l’anno Il progetto ha inoltre evidenziato l’impatto economico diretto sulle famiglie dei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta.

“Le terapie biologiche somministrabili per via orale – mette in evidenza il professor Antonio Cuneo, direttore dell’unità operativa di ematologia del Sant’ Anna – rappresentano la nuova frontiera nella cura di molti tumori del sangue, in quanto uniscono l’efficacia alla semplicità dell’assunzione, inserendosi perfettamente nei nuovi modelli organizzativi delle cure di prossimità”. L’obiettivo futuro è quello di estendere il modello Lia a livello nazionale, attraverso un’analisi del rischio regionale che permetta di adattarlo alle diverse realtà territoriali, garantendo standard elevati di sicurezza e continuità assistenziale. Sarà cruciale il coinvolgimento dei decisori pubblici e dei principali esperti del settore per favorire l’adozione e la diffusione del modello su tutto il territorio nazionale. Un modello che potrebbe fare scuola, grazie alle innovative metologie e alla sua grande efficacia.