
Mattia Ferrari di Granarolo, 23 anni, ora riesce a compiere tante azini complesse
Granarolo (Bologna), 28 maggio 2025 – Una nuova vita dopo l’incidente, grazie a una protesi bionica, per il granarolese Mattia Ferrari. Dopo un grave infortunio sul lavoro, il 23enne ha perso le dita della mano destra. Grazie alla tecnologia d’avanguardia dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino, oggi guarda al futuro con fiducia. Mattia Ferrari ha 23 anni, vive nella pianure di Granarolo dell’Emilia e lavora, da dopo il diploma, in un’azienda agromeccanica. Nel giugno dell’anno scorso è rimasto coinvolto in un grave incidente mentre effettuava la manutenzione di una pressa per le balle di fieno.
“È stato un momento davvero difficile. Un gesto che avevo fatto decine di volte, ma che stavolta mi è costato caro – racconta Mattia ripercorrendo, a fatica, i contorni di quanto accaduto –. Dopo la corsa in ospedale, un intervento chirurgico ha salvato la mano, ma non le dita”.
Determinato a non lasciare che l’infortunio condizionasse per sempre la sua vita quotidiana e lavorativa, Mattia si è rivolto all’Officina Ortopedica Maria Adelaide, centro torinese d’eccellenza nella realizzazione di dispositivi protesici ad alta tecnologia. Qui gli è stata applicata la I-Digits Quantum, una protesi mioelettrica parziale per la mano, indicata nei casi in cui manchino da una a cinque dita, con livello di assenza distale rispetto al polso e prossimale rispetto all’articolazione metacarpo-falangea.
Le dita motorizzate della protesi si muovono in modo indipendente e consentono fino a trentadue prese automatiche, rendendo possibile una vasta gamma di gesti quotidiani e attività complesse. “Mi sto già abituando e mi sento a mio agio. Riesco a fare movimenti che pensavo impossibili. C’è ancora tanto da imparare, ma oggi mi sento decisamente più fiducioso”, aggiunge sorridente Mattia.
Il percorso riabilitativo è ancora in corso, ma i progressi ottenuti in breve tempo testimoniano l’efficacia della sinergia tra tecnologia avanzata, supporto specialistico e determinazione personale. Roberto Ariagno, direttore dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide: “Il caso di Mattia non era semplice: le protesi parziali sono spesso più complesse da adattare rispetto ad altri ausili. Il nostro staff ha lavorato con grande impegno e Mattia ha dimostrato sin da subito una notevole capacità di adattamento alla tecnologia I-Digits. I risultati sono eccellenti, e sono convinto che in breve tempo riuscirà a ottenere il massimo da questa soluzione”.