
Riuscito un intervento di impianto di iride artificiale al policlinico di Modena. Nella foto il dottore oculista Tommaso Verdina e il paziente Simone Reggiani
Modena, 19 aprile 2025 – La rinascita dopo un brutto incidente domestico, tornando a recuperare la vista, quando tutto sembrava impossibile a causa della gravità della situazione. È successo a un uomo di 38 anni, che grazie a tre interventi di ricostruzione oculare, e con l'impianto di un'iride artificiale (una delicata operazione eseguita al Policlinico di Modena dall'equipe di Oculistica diretta da Luigi Chiarini), è tornato a vedere dopo aver corso il terribile rischio di perdere l’occhio sinistro, perforato da una scatola di plastica.
L’infortunio domestico: cos’è successo
Simone Reggiani è un 38enne di Camposanto, in provincia di Modena. "Nel luglio del 2023 ho avuto un grave infortunio domestico che ha compromesso seriamente il mio occhio”, racconta. “Una scatola di plastica mi ha perforato il globo oculare. Fin da subito mi è stato detto che le possibilità di salvare l'occhio erano minime. Eppure, nessuno ha mai mollato".
A causa dell'incidente Reggiani aveva perso gran parte delle strutture interne dell'occhio, tra cui iride e cristallino, con una prognosi molto severa di perdita della funzionalità oculare.

Tre interventi
Il primo intervento, di stabilizzazione, è stato eseguito nel 2023, il secondo circa
un mese dopo e l'ultimo, per l'impianto dell'iride artificiale, alcune settimane fa.Dopo l’incidente in un primo momento, il 38enne era stato sottoposto a un immediato intervento di sutura della ferita, per preservare la struttura del bulbo oculare ed evitare gravi infezioni. "Dopo 10 giorni senza complicazioni – racconta ancora Reggiani – si è aperta la possibilità di un trapianto di cornea e incredibilmente c'era ancora retina. Da lì è iniziato un percorso che mi ha portato non solo a salvare l'occhio, ma anche a recuperare parzialmente la vista grazie all'impianto di iride e cristallino artificiale".
Dopo quest’ultimo intervento, "il paziente sta bene e nei primi giorni dopo l'intervento aveva già recuperato la vista sino ai 3/10 senza correzione", riferisce l'ospedale. Il 38enne verrà ulteriormente monitorizzato nelle prossime settimane fino alla completa stabilizzazione del quadro.
Salvato l’occhio e corretto il difetto visivo
Il terzo e ultimo intervento di ricostruzione oculare con impianto di iride artificiale e lente intraoculare ha permesso al paziente di avere sia un risultato estetico sia un recupero funzionale.
L’intervento è stato eseguito dal dottor Tommaso Verdina che ha impiantato una protesi iridea artificiale Reper (Rayner, modello C1) con incorporata lente intraoculare per correggere il difetto visivo. Si tratta di un dispositivo innovativo, spiega il Policlinico di Modena, pieghevole e in materiale acrilico, totalmente biocompatibile con i tessuti oculari, che può essere iniettato da una piccola incisione di circa 5 millimetri e che viene fissato alle pareti dell'occhio con suture non riassorbibili.
“Libertà e riconoscenza"
"Oggi posso dire che la mia qualità di vita è cambiata radicalmente – aggiunge Simone – non vivo più con la paura di avere un solo occhio funzionante. Questo per me significa libertà, serenità e un'enorme riconoscenza verso chi ha reso possibile tutto questo".
Soddisfatti gli oculisti che hanno seguito le varie fasi della ricostruzione, Tommaso Verdina e Gianluca Scatigna. "Per la prima volta abbiamo effettuato questo intervento qui al Policlinico – sottolineano – si tratta di una procedura molto delicata e complessa che necessita di una significativa competenza e che viene effettuata in pochi centri a livello nazionale. Grazie a questa metodica di ricostruzione oculare siamo riusciti a ridare la vista a un paziente che, altrimenti, l'avrebbe persa dall'occhio sinistro".