
Il punto nascite di nascite all'ospedale Franchini di Montecchio non chiuderà, anzi sarà potenziato con più servizi per le mamme
Montecchio Emilia (Reggio Emilia), 1 giugno 2025 – C’erano anche i sindaci della Val d’Enza l’altra sera a Sant’Ilario, anch’essi preoccupati per il destino di ostetricia e ginecologia all’ospedale di Montecchio dopo la chiusura, più o meno nel periodo del dilagare del Covid, di tutti gli altri punti nascita della provincia.
L’assessore regionale Massimo Fabi ha ribadito, con l’ex dg dell’Asl Fausto Nicolini, i rischi connessi in generale con un numero annuale troppo ridotto di parti. All’ospedale Franchini, che ha valenza sempre più interprovinciale, non verrà comunque chiuso il punto nascita, come è stato possibile intuire anche dalle parole di Barbara Gilioli, direttrice del distretto di Montecchio, organizzatore per l’Asl del convegno curato dal Comitato consultivo misto e da CuraRe. Daniela Viviani, direttrice del reparto ostetrico montecchiese, ha per di più annunciato che da martedì 3 giugno anche al ‘Franchini’ si effettuerà la parto-analgesia, progetto al quale si sta lavorando da oltre un anno, fortemente voluto dall’Amministrazione montecchiese, primo sostenitore dell’allargamento delle attività sanitarie della Val d’Enza al fronte parmense.
La parto-analgesia si va ad aggiungere al taglio cesareo ‘gentile’ che dà la possibilità alla futura mamma di avere garantita la presenza di una persona cara in sala operatoria al momento del taglio cesareo. “Il taglio – ha precisato la dottoressa Viviani – resta un atto chirurgico, ma ingentilendo ancor più i modi, se non si è in presenza di problematiche particolari viene attivato subito il senso materno appoggiando il neonato sul seno della mamma ancor prima di procedere al taglio del cordone ombelicale”.
La primaria ha anche ricordato l’importanza del sostegno al dolore del parto, per esempio con il travaglio in acqua, i massaggi, le doglie rasserenate dall’ascolto della musica.
Un passo ulteriore può essere rappresentato, qualora possibile, dalla scelta della tecnologia di sostegno al dolore. L’ospedale di Montecchio è da anni considerato molto positivamente per l’attività che vi svolge il Centro del pavimento pelvico, di valenza regionale, non solo interprovinciale. Daniela Viviani ha sottolineato che nel Centro si svolge attività multidisciplinare poiché vi operano ginecologo, proctologo, anestesista, analista, radiologo ed altri professionisti, quando necessari. Insomma, un polo d’eccellenza che continua a essere un punto di riferimento fondamentale per tutto il territorio, con professionisti che si assicurano un livello altissimo nelle prestazioni e nell’accoglienza dei pazienti.