Rivoluzionario trapianto di fegato con tecnica robotica: il primo intervento al mondo a Modena

Il paziente, 62 anni, affetto da un grave tumore è stato dimesso appena 5 giorni dopo l’operazione. La stessa tecnica si può usare anche l’impianto di pancreas e vie biliari

Rivoluzionario trapianto di fegato con tecnica robotica: il primo intervento al mondo a Modena

Modena, 8 maggio 2025 – Ha 62 anni e un tumore al fegato così grave da richiedere un trapianto dell’organo e per questo l’uomo era in lista d’attesa. E ora, operato con una tecnica rivoluzionaria, è stato dimesso dopo appena 5 giorni dall’intervento chirurgico e – cosa più importante di tutte – sta bene.

E’ una storia di buona (anzi, ottima) sanità e di tecnologia al servizio della salute quella che arriva dal Policlinico di Modena, dove è stato eseguito il primo trapianto al mondo di emifegato con approccio totalmente robotico.

Il trapianto di fegato

L’operazione chirurgica è stata eseguita al Blocco Tecnologico del Policlinico di Modena dall’equipe guidata da Fabrizio Di Benedetto, professore ordinario di Unimore e direttore della Chirurgia oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, con il supporto dell’Anestesia e Rianimazione 1, guidata dal professor Massimo Girardis, e del personale infermieristico del Blocco.

Dove sta la grande novità? Come è normale in questo genere di procedure, il paziente ha ricevuto una parte del fegato del donatore che è stato – come si dice in gergo – ‘splittato’ per salvare la vita a due malati. Il segmento laterale sinistro è stato destinato a un bimbo e quello destro, invece, è adeguato per un ricevente adulto. Ma la novità sta nel modo in cui questo emifegato (ossia, mezzo fegato) è stato impiantato nel paziente adulto: totalmente grazie a un robot.

La novità mondiale

Il Centro Trapianti di Modena, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, da anni sta sviluppando la  chirurgia robotica, che permette di ridurre le dimensioni dell’incisione chirurgica, ingrandire la visuale operatoria simile a quella di un microscopio, e annullare il tremore fisiologico della mano grazie al braccio robotico che sostiene gli strumenti. Il che si traduce in un intervento meno invasivo per il paziente, in una degenza più corta e in una ripresa più veloce e certa.

Il professor Di Benedetto ha implementato l’uso di questa tecnologia nel campo della chirurgia oncologica del fegato, del pancreas e delle vie biliari, ma anche nel trapianto di fegato da donatore vivente. Nel 2024, infatti, per la prima volta in Italia e tra i primi tre casi al mondo a Modena era stato eseguito un trapianto di fegato con tecnica robotica mini-invasiva.

Rivoluzionario trapianto di fegato con tecnica robotica: il primo intervento al mondo a Modena

Il professore Di Benedetto

“Abbiamo avviato il programma di approccio robotico per il trapianto di fegato da un anno e ad oggi questa tecnica rappresenta già circa il 10% della nostra attività - spiega il professor Fabrizio Di Benedetto –. Ci aspettiamo di confermare i benefici ottenuti dalla chirurgia mini-invasiva anche nell’ambito dei trapianti, riducendo la degenza ospedaliera e migliorando la ripresa post-operatoria dei pazienti. Desidero ringraziare - conclude Di Benedetto - l’Ausl e l’Università che hanno da sempre sostenuto i progetti di innovazione tecnologica, e la Regione che dedicando dei finanziamenti specifici a questi programmi ha permesso ai pazienti del territorio di beneficiare dei trattamenti più avanzati per la cura delle malattie del fegato”.

I trapianti di organi in Emilia-Romagna

Il centro trapianti dell’Emilia-Romagna, nel 2024, ha festeggiato 505 organi trapiantati e 335 sono stati i donatori (in lieve aumento, +10, rispetto all’anno precedente). Al 31 marzo 2025, quindi nel primo trimestre di quest’anno, sono 82 i donatori segnalati (+2 rispetto allo stesso periodo del 2024) e 53 quelli utilizzati (+2); in crescita sia i trapianti, con 141 già effettuati nel 2025 (+10), sia i prelievi di cornee: 607 (44 in più). Inoltre, oltre il 40% dei pazienti trapiantati proviene da fuori regione, così come una gran parte delle persone in lista d’attesa per trapianto.

I 505 organi trapiantati nel 2024 - perché ritenuti idonei anche per merito delle innovative tecniche di trattamento introdotte negli ultimi anni - confermano l’importante livello raggiunto dall’attività trapiantologica regionale negli ultimi anni (gli interventi erano stati 585 nel 2023, 516 nel 2022 e 493 nel 2021): un risultato raggiunto grazie alla ormai consolidata crescita dei potenziali donatori segnalati dagli ospedali e alla forza della rete territoriale. I donatori effettivamente utilizzati sono stati 202, in leggera flessione rispetto all’anno precedente, ma comunque sopra quota 200 per il terzo anno consecutivo, a riprova della capacità del sistema di ottimizzare le risorse disponibili.

Quanti sono i pazienti in lista di attesa di un trapianto

Anche in virtù della grande attrattività dell’Emilia-Romagna, al 31 marzo 2025 sono 1.520 i pazienti in lista d’attesa per trapianto: in particolare, 75 cuore (27 da fuori regione), 27 polmone (20 da fuori regione), 148 fegato (55 da fuori regione), 1.262 rene (648 da fuori regione), 6 pancreas, 2 intestino.