
Un momento dell’inaugurazione del nuovo Day Hospital oncoematologico pediatrico all’ospedale Infermi di Rimini
Rimini, 5 marzo 2025 – “Anche lo spazio può curare attraverso ambienti accoglienti che trasmettano tranquillità e benessere emotivo”. Sono parole della dottoressa Roberta Percoli, direttrice del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Infermi a Rimini. Parole che descrivono il progetto che sta dietro al nuovo day hospital inaugurato ieri. Gli spazi saranno fruibili dai pazienti la prossima settimana. Si tratta di un progetto del valore di un milione di euro di cui solo 180mila arrivano da risorse dell’azienda. Tutto il resto è frutto dell’impegno e della vicinanza dimostrata da Il Germoglio Onlus, con il suo presidente Denis Amadori, dalla Cia-Conad rappresentata dall’amministratore Luca Panzavolta, e da Arop con il suo presidente Roberto Romagnoli. Grazie ai soggetti privati è stato possibile raccogliere la quasi totalità della cifra e creare un luogo dove per cura non si intende solo la terapia somministrata. La struttura è ampia 440 metri quadrati nelle stanze può ospitare fino a sette pazienti nella zona degenza ampia 285 metri quadrati.
Vi sono ampie aree dove convivere con gli altri pazienti, arredate e colorate con disegni alle pareti pensati per far volare la fantasia dei bambini. “Non possiamo certo limitarci a somministrare terapie – riprende la dottoressa Pericoli -, ma dobbiamo impegnarci nella cura. Prima di tutto si cura con l’anima. La cura è attenzione costante ai messaggi verbali e non verbali che vengono dai bambini e dai genitori, richiede quindi intuito e tempo per l’ascolto, ma anche coraggio, ed esige presenza anche quando le terapie falliscono, La cura non ha orario di servizio, perché quando si esce dall’ospedale i bisogni dei paziente. La cura non si insegna all’Università, ma si può imparare, magari con l’esempio, si fa in team”. Il reparto deve diventare un luogo di vita quotidiana per i bambini e per i loro genitori. Il prossimo obiettivo, a cui l’Azienda sta già lavorando, sarà quello di portare la scuola in reparto. Sono già in atto contatti con il Provveditorato.
A sottolineare il valore di un simile progetto e reparto è stato anche il presidente della Regione, Michele De Pascale. “Avere o non avere una oncoematologia pediatrica come questa cambia la comunità. Qui hanno le migliori cure il bambino della famiglia ricca e il bambino sbarcato in questo Paese. Questo è un hub importantissimo per la Romagna e non solo. Dobbiamo anche pensare che sarebbe impensabile avere reparti simili in ogni provincia. Dobbiamo fare rete con tutto il territorio. Dobbiamo proseguire su questa strada. Questo è un lavoro di squadra”.
Il nuovo reparto è una testimonianza tangibile del rapporto che si è creato tra l’azienda e le imprese. Non si tratta solo di donare somme, bensì di condividere un progetto a vantaggio dell’intera comunità. Come ha raccontato Denis Amadori: “Era una sera nel 2021 quando mi arrivò la telefonata della dottoressa Pericoli. Mi disse: ‘Denis avrei un sogno’”. Oggi quel sogno è diventato realtà e sarà fondamentale nell’affrontare un numero crescente di casi. Negli ultimi anni il centro riminese è diventato sempre più un punto di riferimento. In media sono 30/35 le nuove diagnosi di neoplasia ogni anno, il che significa, considerando la durata dei cicli di terapie e i vari controlli, circa 120 pazienti oncoematologici che accedono alla struttura nei dodici mesi, con almeno 2100 accessi in day hospital e in media 1500 giorni di degenza ordinaria. “Il nuovo day hospital - ha sottolineato il sindaco Jamil Sadegholvaad - ha un valore particolare in quanto rappresenta il risultato di un progetto di comunità, che ha visto allineate sullo stesso obiettivo le istituzioni, la sanità, il volontariato, i privati”. Presente il vescovo Nicolò Anselmi che ha benedetto il nuovo reparto.