Il ‘direttore’ Luca Carboni compone il giornale dei suoi sogni

Lunedì il cantautore protagonista nella nostra redazione di PIERFRANCESCO PACODA

Luca Carboni (foto Schicchi)

Luca Carboni (foto Schicchi)

Bologna, 25 ottobre 2015 - Promette di portare la conoscenza ‘poetica’ che ha di Bologna al servizio dei lettori, Luca Carboni, che domani sarà il ‘direttore per un giorno’ del Resto del Carlino nell’ambito del progetto organizzato per festeggiare i 130 anni del nostro giornale (lo speciale). Lui, che dopo un lungo periodo di isolamento, ha iniziato nuovamente non solo a registrare dischi (l’ultimo, Pop-Up, è appena uscito) ma anche a cercare occasioni molto diverse per dialogare con il pubblico. E’ stato dj su RadioDue per la nuova edizione di Hit Parade e oggi sarà alla Feltrinelli di piazza Ravegnana a Bologna (ore 21) in occasione dei 60 anni della casa editrice per raccontare il suo amore per la poetessa polacca Wislawa Szymborska i cui versi hanno ispirato Chiedo scusa, una delle canzoni più belle dell’abum.

Carboni, avverte la gravità dell’impegno che l’aspetta domani? «Per chi, come me, è cresciuto con il Resto del Carlino, diventare ‘direttore per un giorno’ mi riporta, come prima impressione, al mio essere bambino. Quando aspettavo che mio padre tornasse dal lavoro con la sua copia del giornale in mano per sfilargliela subito e immergermi nella letture delle notizie calcistiche sul Bologna. E’ un una questione di dna. Il mio è nelle pagine di questo quotidiano. Da quando poi, ho scoperto che il primo direttore del Carlino si chiamava Carboni, ho intuito che nel mio destino, prima o poi, ci sarebbe stata la vostra chiamata». Si metta già nei panni di giornalista...  «Io ho le mie proposte, anche operative, spero incontrino il favore della redazione. Mi piacerebbe dirigere un quotidiano che dedicasse spazio sempre maggiore agli studenti universitari, che sono una componente importante sia dal punto di vista culturale che economico della nostra città. Vorrei che il Carlino riuscisse a stringere un rapporto fortissimo con questi ragazzi, capace di durare nel tempo anche quando molti di loro torneranno nella città di origine. Così porteranno nel cuore sempre un pezzetto della città che li ha ospitati. Potremmo iniziare concedendo agli studenti una pagina del Carlino autogestita a rotazione».

Scrivere canzoni e scrivere un articolo. Quali sono le differenze principali? «C’è una differenza di base che però è anche, paradossalmente, il tratto di unione tra le due scritture. Un articolo deve informare. Una canzone deve emozionare, suscitare passioni, far innamorare. Ecco, io credo che se riuscissimo a trasferire un po’ di questo bisogno di trasmettere sentimenti anche sulla pagina di un giornale, avremmo reso un servizio migliore ai lettori». L’editoria e la musica sono le due industrie che più sono state scosse dall’impatto delle tecnologie digitali. «Anche questo ci unisce. E momenti di grande complessità, come sono quelli che vive sia chi fa il mio, sia chi fa il vostro lavoro, sono sempre l’occasione per innovare. Immagino un futuro nel quale l’informazione e l’intrattenimento portino alla creazione di servizi sempre più su misura per il singolo fruitore. E in questo la rete avrà un ruolo centrale. Avremo canali internet dedicati ai quali abbonarsi, ricchi di contenuti speciali, che arrivano da fonti diverse, e che, nel caso di un giornale riusciranno a far convivere gli articoli scritti dai redattori con quelli prodotti da singoli cittadini». Carboni, c’è un elemento comune, al di là delle differenze stilistiche, nella sua produzione artistica? «C’è ed è perfettamente sintetizzato dal titolo del bellissimo libro di Wislawa Szymborska, del quale parlerò questa sera alla festa per i 60 anni della Feltrinelli. La gioia di scrivere. Soddisfare una necessità. Scrivere per me vuol dire provare la gioia che solo comunicare con gli altri mi procura. E che domani proverò a trasmettere ai lettori del Resto del Carlino».

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COME per tutti gli appuntamenti dell’iniziativa ’Direttore per un giorno’ (l’ultimo protagonista è stato Paolo Cevoli) il direttore sceglie di devolvere un assegno di 5mila euro per beneficenza. Questa volta l’assegno – messo a disposizione dalla Banca di Bologna – è l’Associazione Amani. L’assegno sarà ritirato da Gloria Fangali. Il vicedirettore scelto da Luca Carboni è Antonio Tortora di Napoli. Il vicedirettore scelto dalla Banca di Bologna sarà il responsabile della Filiale di Anzola, Paolo Gatti, accompagnato da Francesca Caselli e Luigi Raffa.

 

di PIERFRANCESCO PACODA 

 

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