Bologna, 27 marzo 2025 – Il compleanno de il Resto del Carlino è una festa. Una festa che parla di storia, città, territorio, sfide dell’informazione. Istituzioni e cittadini. Radici locali e sguardo sul mondo. I primi 140 anni del Carlino sono stati festeggiati nel palazzo più bello della città, nel cuore di Bologna, palazzo Re Enzo. E qui, dove è nato e dove ha sempre avuto il suo quartier generale, si è voluto celebrare questo super compleanno.

Rivivi qui le emozioni della serata
L’editore, presidente e ad di Monrif, Andrea Riffeser Monti, la direttrice di Qn, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce! Agnese Pini, il vicedirettore del Carlino Valerio Baroncini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini, il cardinale Matteo Zuppi (in videcollegamento) e tutti i rappresentanti istituzionali insieme ad artisti, musicisti, imprenditori e scrittori, hanno voluto celebrare il nostro quotidiano, nato il 21 marzo 1885.
"Il Carlino – ha detto l’editore Riffeser Monti – non rappresenta solo la storia di un giornale, ma anche di un intero Paese. Quanta vita è cambiata in 140 anni". Un traguardo che però pone il giornale di fronte alle sfide del futuro, anche perché "le istituzioni e i governi di tutto il mondo non sono stati capaci di gestire questo far west digitale che sta portando alle nuove generazioni più problemi esistenziali che vantaggi pratici. Abbiamo esempi ovunque dove regna la disinformazione per fare profitto con i click...". Da qui l’editore invita a rendere obbligatori "strumenti per far identificare ufficialmente chi voglia scrivere sul web così da perseguire chi pubblica false informazioni e insulti gratuiti".
Ricorda l’orgoglio di "festeggiare questo grande compleanno del vostro giornale", la direttrice rivolgendosi alla platea. "Un’emozione straordinaria per questi 140 anni di cronaca che si è fatta storia", è il ringraziamento di Pini che dà anche qualche numero del Carlino. "Ci lavorano 600 persone tra giornalisti e fotografi e con tutte le copie uscite dalla rotative di Bologna ogni anno si fanno cinque volte il giro del mondo. Pensate quante parole...".

Una celebrazione in grande stile ha animato Palazzo Re Enzo, dove sponsor, amici e partner de il Resto del Carlino si sono riuniti per festeggiare il prestigioso traguardo dei 140 anni del nostro quotidiano. "Siamo orgogliosi e felici di unirci a il Resto del Carlino in una giornata così speciale", è stato il coro unanime degli esponenti delle istituzioni locali, delle aziende, delle banche e dei consorzi presenti.
Il vicedirettore Baroncini sottolinea l’importanza dei territori perché "senza di voi, il nostro giornale non esisterebbe. Per questo, partendo da Bologna, faremo un tour di tutte le città de il Resto del Carlino..." per festeggiare i 140 anni del giornale. Conferma le radici della nostra testata il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: "Il Carlino è qualcosa di più di un giornale, è un’istituzione e uno strumento di libertà". Il sottosegretario Barachini – nel fare gli auguri al Carlino – sottolinea "che solo chi ha un grande passato può avere un grande futuro". Poi va nel concreto: "Crediamo molto nel sostegno pubblico all’informazione in un’era nella quale i grandi player digitali, anche se non sono editori, fanno gli editori in condizioni di vantaggio". Per questo "dobbiamo difendere i contenuti creativi, difendere la capacità dei giornalisti di raccontare ogni giorno la realtà, il diritto d’autore, cosa che abbiamo fatto e stiamo facendo con un disegno di legge che è stato appena approvato in Senato, perché il diritto d’autore è la base economica di sostegno finanziario del mondo dell’editoria".
Partecipa all’abbraccio della città il sindaco di Bologna, Matteo Lepore: "Credo che un giornale come il Carlino sia un pilastro della democrazia. Il Carlino va amato. Innanzitutto perché oggi fare un giornale di carta è un’avventura straordinaria". Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha raccontato che quando è cominciata a circolare la voce che lui sarebbe potuto diventare vescovo di Bologna è andato a Roma a comprare una copia del Carlino. "Da allora – ha detto in un videomessaggio – questo giornale è una compagnia che mi aiuta a leggere questa realtà e a scoprirne pezzi che altrimenti non conoscerei".