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Ciip e la crisi climatica: "Siccità e piogge estreme non ci fermeranno"

Dopo il sisma l’obiettivo è trovare nuove fonti idriche: al vaglio il prelievo delle acque nell’area di Campotosto. Il direttore Celani illustra la situazione tra ostacoli da superare e nuovi progetti in vista: "Investiremo 80 milioni".

Il direttore generale Giovanni Celani

Il direttore generale Giovanni Celani

Innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e attenzione al territorio sono al centro dell’azione di Ciip. Il direttore Giovanni Celani racconta gli interventi più significativi già realizzati, i nuovi investimenti in arrivo e le strategie adottate per affrontare le sfide imposte dal cambiamento climatico e dalla riduzione delle risorse idriche.

Quali sono stati gli interventi più significativi che Ciip ha realizzato recentemente sul territorio, e quali benefici concreti hanno portato ai cittadini?

"Tra gli interventi recenti si annoverano la separazione delle acque bianche in un’area dell’agglomerato industriale di Ascoli per ridurre gli sversamenti in caso di piogge intense, il completamento della filtrazione finale del depuratore di San Benedetto per riutilizzare a fini irrigui le acque depurate e la realizzazione delle condotte tra il depuratore di Lido di Fermo e quello di Basso Tenna, prima fase per dismettere il depuratore costiero troppo vicino al mare".

Sono previsti nuovi investimenti infrastrutturali nei prossimi mesi? Se sì, quali territori saranno coinvolti e quali opere verranno realizzate?

"Nel 2025 Ciip investirà circa 80 milioni di euro grazie a fondi Pnrr, statali e comunitari. Tali risorse saranno impiegate in interventi diffusi su tutto il territorio, per ammodernare reti e impianti e per affrontare le nuove sfide ambientali".

In che modo state affrontando le sfide legate ai cambiamenti climatici, in particolare rispetto alla siccità e alla gestione delle risorse idriche?

"Il cambiamento climatico pone Ciip di fronte a due fenomeni opposti: siccità prolungate e piogge torrenziali. Per la prima, si sta costruendo un sistema idrico più resiliente, basato sulla ridondanza delle fonti (sorgenti, pozzi, invasi, corsi d’acqua) e sulla riduzione delle perdite tramite tecnologie avanzate, digitalizzazione e monitoraggio satellitare delle reti. In tale quadro si collocano: il nuovo potabilizzatore di soccorso a Gerosa (Montefortino–Comunanza), che tratterà le acque del lago e, in emergenza, quelle del fiume Tenna; la misura Pnrr per la riduzione delle perdite, in fase di attuazione e conclusione prevista nel 2026. Per affrontare invece le piogge intense, Ciip continua il programma di separazione delle reti miste, realizzazione di sollevamenti e vasche di laminazione nei depuratori".

Dopo il sisma la portata delle sorgenti ha subìto forti riduzioni. Qual è la situazione attuale e quali sono le strategie per trovare nuove fonti di approvvigionamento?

"Già prima del sisma Ciip ha commissionato studi a università e specialisti per individuare nuove fonti idriche. Dopo il 2020, è stato definito il quadro quasi definitivo delle risorse sostenibili. Le caratteristiche idrogeologiche del sud delle Marche rendono impraticabile la ricerca di nuove sorgenti profonde all’interno di aree protette. È in fase di studio un progetto per il prelievo delle acque dalla valle alta del fiume Tronto (area Enel a valle del lago di Campotosto) che garantirebbe approvvigionamento anche in crisi estrema".

Quali sono le priorità strategiche di Ciip per il 2025 e quali obiettivi vi siete posti in termini di qualità del servizio e tutela ambientale?

"Le priorità per il 2025 sono diverse, a partire dal completamento dei lavori in corso e l’avvio di nuovi cantieri, tra cui il nuovo depuratore di Altidona, l’ampliamento del depuratore Basso Tenna e l’installazione di impianti fotovoltaici per aumentare l’autosufficienza energetica degli impianti".

Valeria Eufemia