
Le emozionanti performance degli artisti ascolani
Alla festa per i 140 anni del Resto del Carlino ci sarà anche la ‘Compagnia dei Folli’, compagnia di teatro di strada e artisti di strada e d’immagine di Ascoli. Una forma d’arte che trae la propria ispirazione dai grandi eventi Rinascimentali, dove il fantastico e la meraviglia erano protagonisti. I Folli raccontano storie e leggende senza tempo attraverso l’uso di trampoli, fuoco, effetti pirotecnici, acrobati sospesi e danzatori su pareti. La Compagnia dei Folli si è costituita in occasione delle Feste Medievali a Castel Trosino a metà degli anni ’80 e si è poi specializzata in arti circensi, con trampoli, pratiche di alpinismo e speleologia applicate agli spettacoli, con attori sospesi su cavi d’acciaio e funi elastiche, palloni aerostati fluttuanti, danze su pareti verticali, performance acrobatiche su tessuti, cerchi, cinghie, corde e trapezi, che creano negli occhi dello spettatore la meraviglia e l’incanto.
Carlo Lanciotti è stato uno dei fondatori e ora guida la Compagnia dei Folli come regista e direttore artistico.
Carlo, quanta strada avete fatto da quelle Cene Medievali nella splendida atmosfera di Castel Trosino?
"Abbiamo fatto della nostra passione un lavoro. Io vengo dall’ambiente sindacale e per me il lavoro è sacro. Siamo stati bravi a studiare e a specializzarci nel tempo. Lo scorso anno abbiamo festeggiato i 40 anni di attività ed è vero che di strada ne abbiamo fatta tanta, in tutti i sensi".
I vostri spettacoli sono andati in scena nelle piazze più belle d’Italia, d’Europa e del mondo: la partecipazione al Carnevale di Venezia è stata la performance più importante?
"Sicuramente un grande palcoscenico, ma anche le tournée in Austria, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, oltre che in Algeria (al Festival Culturel Europèen), in Sud Africa (al The arts Festival di Grahamstown), negli Emirati Arabi (al Festival Al Qasba di Dubay), in Russia e nel 2011 in Giappone come ospiti d’onore alla XX edizione del Daidongei Festival di Shizuoka, sono stati emozionanti. In Sud Africa c’è una grande comunità di italiani che era orgogliosa di vedere connazionali all’opera e faceva a gara per ospitarci nelle loro case. Una grandissima esperienza. Senza dimenticare la collaborazione con Claudio Baglioni nella ‘Tournée dei Colori’ 1998".
È stata dura in questi anni mantenere la vostra sede ad Ascoli?
"Ce lo hanno detto in tanti. Con una sede in una grande città avremmo lavorato molto di più, ma noi siamo nati qui e con l’Orchestra Internazionale d’Italia ed il Coro del Teatro Ventidio Basso abbiamo realizzato una edizione dei ’Carmina Burana’ di Carl Off in forma di cantata scenica davvero emozionante. Non potremmo mai andar via".
Soprattutto ora che state ampliando il PalaFolli?
"Una struttura che abbiamo acquistato con un mutuo importante ma che è la nostra casa. Stiamo usufruendo dei fondi Pnnr per rendere la struttura ecosostenibile con efficientamento energetico, impianto fotovoltaico e con una nuova palestra alta 9 metri che permetterà di allenarci anche d’inverno invece di andare alla Cava Giuliani per le prove acrobatiche".
Valerio Rosa