ANGELICA MALVATANI
il Carlino: 140 anni di storia

Il compleanno del Carlino a Fermo. Calcinaro vede il traguardo: “Lascio una città più convinta. Ha capito che ci può credere”

Piazzale Azzolino ospita la grande festa per i 140 anni del nostro giornale

Fermo, 2 luglio 2025 – Una festa da condividere, con un territorio che vive e che vuole essere raccontato. È a Piazzale Azzolino che Il Resto del Carlino festeggia i suoi primi 140 anni, un traguardo che è una storia che prosegue.

La squadra de Il Resto del Carlino di Fermo sul palco (foto Zeppilli)
La squadra de Il Resto del Carlino di Fermo sul palco (foto Zeppilli)

Ad aprire la serata la violinista Lucrezia Lavino Mercuri, a rappresentare il concorso violinistico internazionale Postacchini, una giovane di 20 anni che ha già vinto 44 concorsi nazionali e internazionali, due i brani che ha regalato al pubblico di Fermo.

I 140 anni del Carlino: il nostro speciale

Ben 32 anni di concorso vissuti insieme al Resto del Carlino, per celebrare la bellezza della musica e dei sogni dei giovani. Il vice direttore Valerio Baroncini e il responsabile di Ascoli e Fermo del Carlino Flavio Nardini hanno intervistato il sindaco Paolo Calcinaro, in un tempo che è di bilancio per chi si avvia alla fine del secondo mandato: “Lascio una città più convinta e consapevole, una città che ha saputo organizzare per due volte il Jova Beach party, che ha ospitato 35mila persone e ha capito che ci può credere. Impensabili prima di adesso le produzioni cinematografiche che ci scelgono perché siamo credibili. Questa è la mia soddisfazione, dopo aver vissuto tempi durissimi, il sisma, il Covid, le crisi internazionali, tutte difficoltà da cui Fermo ha sempre saputo rialzarsi”. Un rammarico? “Avere un territorio che ha ancora dei vuoti, non abbiamo l’ufficio scolastico provinciale, non abbiamo l’ispettorato del lavoro, la motorizzazione. Si deve sgomitare per avere pari dignità e gli stessi diritti di tutte le altre province”.

Un tema ripreso anche dal prefetto Edoardo D’Alascio intervistato da Fabio Castori, ha parlato di una terra di gente laboriosa, profondamente legata a questa realtà, e poi però quasi rassegnata: “Io credo che questi tavoli a cui ha accennato il sindaco siano irrinunciabili, qui mancano dei servizi e io farò di tutto perché questo tema sia al centro del mio lavoro. Dobbiamo chiarirci, sono a Fermo da 14 mesi e penso che sia il tempo di dirci che cosa vogliamo fare di questa provincia. Perché Fermo sia davvero una provincia ci dobbiamo credere, se necessario metterci tutti insieme per avere così la forza di fare un salto di qualità reale e ormai irrinunciabile”.

Terra di cultura, città Unesco dell’apprendimento, tante realtà culturali in platea, l’assessore alla cultura Micol Lanzidei ha parlato di una città che può davvero fare tanto: “Siamo partiti nel silenzio del Covid e abbiamo portato il teatro ad esempio a livelli che non potevamo nemmeno immaginare. E poi le grandi mostre, le enormi collaborazioni con tutte le realtà cittadini per gestire i nuovi spazi come Villa Vitali. Oggi non so bene cosa immaginarmi per il futuro di Fermo, so che possiamo ancora raccontare tante storie e farlo con una città che sa essere protagonista”.

Il direttore generale della Carifermo, Ermanno Traini, ha parlato della necessità di portare ottimismo e speranza al territorio, anche nei tempi cupi: “Le sfide si vincono essendo credibili, costruendo fiducia, vale per un giornale e vale per una banca locale, si vincono con la forza di realtà che si uniscono. Noi ci siamo e ci saremo, per dare fiducia alle imprese, ai cittadini, alle realtà di una terra generosa che sa riprendere i suoi spazi”.

Spazio poi alla musica, sul palco Blue27, con i suoi musicisti, capaci di catturare la platea, con la forza di canzoni che raccontano di vita di provincia, di Lido di Fermo, di sogni di ragazzi. E ancora, Laplastique, emozionata e emozionante, con la sua chitarra e la sua anima che si racconta in punta di voce, donata alla piazza ancora piena di autorità, di amici, di lettori. Chiudono la parte artistica i Generi elementari con la loro comicità graffiante, il giorno prima di vivere la sfida della vita allo Zelig di Milano. Alla fine, brindisi per tutti alla Locanda del Palio, perché una festa che si rispetti si vive anche con la buona cucina.