
Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia e Marco Vinco, direttore del Macerata Opera Festival
Tra i protagonisti del Caffè Carlino anche Marco Vinco, direttore del Macerata Opera Festival, e Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia. Spazio alla cultura, quindi. Vinco ha ricordato l’avvio del Macerata Opera Festival il prossimo 18 luglio con "La vedova allegra", una prima assoluta per lo Sferisterio.
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"Sul palco anche moltissimi artisti under 35 – ha spiegato -. E sarà una delle caratteristiche delle prossime stagioni. L’obiettivo per questi tre anni è avere anche un pubblico giovane". D’altronde il successo di "Falstaff", con cinque repliche e circa 16mila bambini come spettatori è sotto gli occhi di tutti: "Vedere un bambino in questo spazio rappresenta la bellezza nella bellezza", ha aggiunto Vinco.
Con una carriera da cantante lirico di fama internazionale, ha detto di essersi sentito subito a casa a Macerata. "Un’accoglienza unica – ha proseguito -. La città sente lo Sferisterio come proprio luogo. Quando uno dice in Cina o a New York Sferisterio dice Macerata". Da qui l’identità culturale. Poi Vinco ha ricordato che l’Arena svetta nella classifica nazionale dei teatri di tradizione: il progetto artistico triennale (dal 2025 al 2027) presentato al ministero è al primo posto in Italia. Infine l’appello agli imprenditori: "Una mano al cuore e l’altra al portafogli" per sostenere la stagione lirica.
Lucrezia Ercoli, ora docente all’Accademia Belle Arti di Bologna, ha riflettuto sulla cronaca nera. "Lo spettacolo del male è stato il tema di un nostro festival – ha affermato -. Ogni giorno ne siamo consumatori. Da un lato il dolore, che crea sofferenza. Dall’altro la spettacolarizzazione, il voyeurismo, l’attrazione morbosa per il dolore degli altri, come quando rallentiamo accanto all’incidente. Il giornalista ha una grande responsabilità, senza seguire la fame del lettore per il dettaglio macabro". In un’era di social e influencer, ha invitato a essere spettatori attivi del cambiamento, "non nostalgici di un tempo che passa e non tornerà. Per fortuna".