VALENTINA PAIANO
il Carlino: 140 anni di storia

Gli Amici dell’Hospice. Agasisti: "Andiamo oltre la malattia"

L’associazione sostiene le cure palliative nei reparti di Forlimpopoli e Dovadola

L’associazione sostiene le cure palliative nei reparti di Forlimpopoli e Dovadola

L’associazione sostiene le cure palliative nei reparti di Forlimpopoli e Dovadola

Alvaro Agasisti, presidente dell’associazione Amici dell’Hospice, in che modo sostenete le cure palliative?

"L’associazione è nata nel 2002 per sostenere la nascita nello stesso anno dell’hospice di Forlimpopoli. All’inizio il nostro aiuto riguardava soprattutto il personale: medici per coprire i fine settimana e infermiere per il reparto. In seguito, abbiamo esteso il supporto anche all’assistenza domiciliare, ai servizi di fisioterapia e psicologia. Abbiamo avviato il servizio di parrucchiera e la musicoterapia. Recentemente, abbiamo finanziato un medico che si occupa di massaggio oncologico, una pratica utile per alleviare i dolori della malattia. Tutto questo è possibile grazie alla generosità dei donatori".

Quali attività avete messo in campo per raccogliere fondi?

"Alcune campagne sono ormai consolidate come ad esempio ‘Una piega per l’hospice’ che viene organizzata due volte l’anno e la vendita delle colombe a Pasqua e i panettoni a Natale. Raccogliamo circa 25mila euro. La prossima iniziativa è in programma il 5 luglio a Meldola: una cena solidale dedicata alle cure palliative organizzata dalla Pro Loco".

Cosa emerge più spesso dalle parole di chi vive l’esperienza dell’hospice?

"I pazienti e le loro famiglie esprimono profonda gratitudine per l’atmosfera che si respira all’interno del reparto. Mi è rimasta particolarmente impressa una frase pronunciata da una persona che accudiva un malato: ‘Per noi non è stato un ospedale’. Ed è proprio questo il senso dell’hospice: prendersi cura dell’individuo nella sua interezza. Non si tratta solo della malattia, di un’assistenza ‘nuda e cruda’ ma di una presa in carico a 360 gradi, di tutto ciò che rende unica la persona, i suoi legami familiari, le sue emozioni, la sua storia".

Guardando al futuro, quali sono le iniziative che vi piacerebbe sviluppare?

"Vorremmo portare avanti e rafforzare ciò che abbiamo già realizzato, mettendoci sempre più a disposizione per rispondere ai bisogni legati alle cure palliative del territorio. Ci piacerebbe anche fare più rete con altre realtà di volontariato. Il mese scorso, grazie al gruppo consorti del Rotary Club Forlì, abbiamo organizzato ‘Bellezza e solidarietà’, un evento di raccolta fondi al Villaggio Mafalda della cooperativa Paolo Babini. Alcune parrucchiere volontarie hanno offerto messe in piega alle signore e tagli di capelli agli uomini, in cambio di una donazione a nostro favore".

Il Resto del Carlino quest’anno festeggia 140 anni. Cosa significa per voi questa collaborazione?

"Fin dall’inizio il giornale ci ha sempre dimostrato la sua disponibilità dando spazio alle nostre iniziative. Nel tempo si è instaurato un ottimo rapporto: infatti, siamo stati coinvolti anche nel calendario solidale, che esce a dicembre, con altre associazioni del territorio".

v.p.