VALENTINA PAIANO
il Carlino: 140 anni di storia

Il futuro è l’università. Forlì cresce con il Campus. Oltre 6mila iscritti e ventidue corsi di laurea

Dove un tempo sorgeva l’ex ospedale Morgagni, oggi ci sono aule e laboratori. La città fa emergere la sua vocazione accademica, tanti gli interventi realizzati:. dall’avvio di Medicina e Ingegneria nautica alla costruzione di nuovi studentati.

Dove un tempo sorgeva l’ex ospedale Morgagni, oggi ci sono aule e laboratori. La città fa emergere la sua vocazione accademica, tanti gli interventi realizzati:. dall’avvio di Medicina e Ingegneria nautica alla costruzione di nuovi studentati.

Dove un tempo sorgeva l’ex ospedale Morgagni, oggi ci sono aule e laboratori. La città fa emergere la sua vocazione accademica, tanti gli interventi realizzati:. dall’avvio di Medicina e Ingegneria nautica alla costruzione di nuovi studentati.

A Forlì l’università non è solo un polo didattico: è diventata negli anni una presenza stabile, capace di modificare spazi e prospettive. Non è sempre stato così. Quando si è iniziato a parlare di una sede universitaria in città, l’idea sembrava ambiziosa. Oggi invece il Campus di viale Corridoni, nato dove un tempo sorgeva l’ex ospedale Morgagni, ospita oltre 6mila studenti, ventidue corsi di laurea e strutture sempre più integrate nella vita cittadina. La storia di questo sviluppo - fatta di progetti concreti, decisioni istituzionali e nuove esigenze - racconta una trasformazione ancora in atto. Inaugurato nel 2014, il Campus è il risultato della riconversione di un complesso ospedaliero a padiglioni del primo Novecento, in un’area del centro storico di nove ettari.

Oggi il Campus ospita, oltre alle aule, ai laboratori e alla biblioteca Roberto Ruffilli (attualmente in fase di restauro, con parte dei volumi trasferiti all’ex asilo Santarelli) anche un ampio parco attrezzato e una mensa-bar. A maggio, la piazza davanti all’ingresso del polo didattico ha preso il nome di Leonardo Melandri, senatore della Democrazia Cristiana scomparso vent’anni fa, tra i promotori dell’idea di un’università diffusa sul territorio romagnolo. Un percorso che affonda le sue radici anche nel testamento di Roberto Ruffilli, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1988, che destinò la sua biblioteca personale – 8mila volumi – a quella che definiva "una futura università della Romagna". La città sta via via facendo emergere la sua vocazione accademica, un percorso ancora in divenire che registra però tanti interventi concreti: tra questi la trasformazione del Campostrino.

Un tempo antica palestra, nei giorni tragici dell’alluvione è stato un punto nevralgico per la raccolta di generi di prima necessità, coordinato dagli scout. Oggi, invece, è diventato uno spazio dedicato a lezioni ed eventi culturali.

A sostenere negli anni lo sviluppo del campus è Serinar, la società incaricata di promuovere i corsi di laurea e le altre iniziative dell’Università di Bologna a Forlì e Cesena, occupandosi di coordinare attività didattiche, eventi e collaborazioni con gli enti del territorio.

Gli ultimi due corsi attivati in città sono le lauree magistrali in Ingegneria nautica e in Medicina e Chirurgia. Il primo, avviato nel 2024, è l’unico in Emilia-Romagna e uno dei pochi presenti a livello nazionale, insieme ai percorsi offerti a Genova, La Spezia, Trieste e Napoli. Il progetto è stato reso possibile grazie a un finanziamento regionale di quasi 7 milioni di euro e al contributo di Fondazione Cassa dei Risparmi, Camera di Commercio di Forlì e il colosso della nautica Ferretti Group, che ha in città una delle sue sedi produttive per la realizzazione di yacht e scafi in vetroresina.

Il corso di Medicina ha preso il via nell’anno accademico 2020-21 e oggi conta 537 iscritti. A breve usciranno i primi medici che hanno completato il ciclo di studi. Le lezioni dei primi anni si tengono all’interno del polo universitario, mentre i tirocini e le attività cliniche si svolgono all’ospedale di Vecchiazzano. Con la riforma nazionale che ha eliminato il test d’ingresso alla laurea, gli immatricolati passeranno da 130 a 180 a partire da settembre. L’Alma Mater e il Comune, in collaborazione con l’Ausl Romagna e la Regione, stanno pianificando la realizzazione di nuovi spazi all’interno del Morgagni-Pierantoni per garantire un’accoglienza più adeguata ai futuri medici.

A fronte della crescita degli iscritti il nodo degli alloggi resta centrale. Attualmente, i posti letto disponibili in strutture convenzionate sono 283, a fronte di una popolazione fuori sede di oltre 3mila giovani (alcune strutture, però, sono gestite da privati). Lo studentato in via Montaspro, nell’ex palazzina Enav, è stato ampliato e inaugurato a gennaio alla presenza della ministra Anna Maria Bernini: oggi conta 64 alloggi (di cui otto attrezzati per persone con disabilità). Con l’aggiunta delle camere nel centralissimo palazzo Sassi-Masini, le sistemazioni totali gestiti dall’Alma Mater in città sono 184. A questi si sommano i 63 posti del collegio San Francesco, in via Albicini, di proprietà dei frati minori, e quelli in via di realizzazione dopo la ristrutturazione dell’ex Hotel della Città in corso della Repubblica. A breve, l’ex istituto Giorgina Saffi ospiterà 120 ragazzi. In prospettiva, se ne aggiungeranno 150 all’ex monastero della Ripa.

Valentina Paiano