
MIC, Museo Internazionale Ceramiche, conferenza stampa, mostra "Giacinto Cerone. L’angelo Necessario", curatore Marco Tonelli, direttrice Caludia Casali, Claudio Casadio presidente fondazione MIC, foto Stefano Tedioli
Una storia lunga 140 anni, con gli ultimi 42 raccontati da un’edizione autonoma nata appunto nel 1983. Le celebrazioni per il nuovo traguardo raggiunto da ’il Resto del Carlino’ hanno un significato speciale per Imola. Il trattino tra l’Emilia e la Romagna condivide con le altre sei sorelle un rapporto non sempre facile con Bologna; ma è anche la città più vicina a quel capoluogo sede del nostro giornale fin dal 1885.
Un desiderio di emancipazione da tempo figlio di questa terra. E che ha nelle cicliche rivendicazioni per l’indipendenza della propria Ausl la rappresentazione più evidente.
Lo speciale sui 140 anni del Carlino
Una parte del futuro di Imola passa proprio da una sanità a misura di cittadino: prossimità delle cure, certo; ma soprattutto liste d’attesa più corte e meno code al pronto soccorso. E poi c’è l’eccellenza Montecatone, che da tempo invoca una nuova veste giuridica che le consenta di calamitare maggiori finanziamenti pubblici e offrire migliori condizioni di lavoro ai dipendenti.
Imola città che ha dato i natali ad Andrea Costa, primo socialista eletto in Parlamento; Imola città delle cooperative (le industriali Sacmi, Cefla e Ceramica su tutte); ma Imola anche e soprattutto città conosciuta nel mondo per l’Autodromo intitolato a Enzo Ferrari e a suo figlio Dino, ma legato per sempre al nome di Ayrton Senna. Nel 2020 è tornata la Formula 1, riprendendo i fili di una storia nata 40 anni prima e interrotta bruscamente nel 2006. Con il contratto per il Circus in scadenza nel 2025, alla politica il compito di gettare le basi per scrivere nuove pagine in futuro all’insegna dei motori ma anche della sostenibilità.
Politica intesa come governo centrale e, anche se in parte più piccola visto l’enorme esborso economico richiesto in cambio di un indotto multimilionario, amministrazione locale. Un monocolore fino al 2018, quando la vittoria del M5s squarciò la tela rossa con un fulmine durato meno di metà mandato. Oggi la Giunta comunale di centrosinistra guidata da Marco Panieri ha di fronte a sé sfide simili a quelle di altre realtà vicine: messa in sicurezza di un territorio martoriato dalle alluvioni, centro storico in sofferenza e opere da portare avanti con i fondi del Pnrr.
Tante sfide e tante storie da raccontare. Come quelle del passato, quando su queste pagine le crisi aziendali e istituzionali e i casi di cronaca nera si sono alternati alle piccole e grandi storie di vita quotidiana della comunità: dal contestato spostamento dell’Obelisco da piazza Matteotti alla battaglia (persa) per mantenere il tribunale, passando per la fuga di una giraffa dal circo. Come raccontare i prossimi 140 anni? Servendosi delle innovazioni tecnologiche e degli strumenti del futuro, ma con l’impegno e l’autorevolezza di sempre.