SARA SERVADEI
il Carlino: 140 anni di storia

Isola, le sfide di Faenza: “Conservo articoli sull’alluvione per rileggerli con distacco”

Sulla sicurezza idrogeologica sarà il primo territorio su cui si interverrà: “Faremo da apripista”. E sulla ceramica: “Faenza ha anticipato i tempi, il futuro adesso è nella qualità. ma serve un aiuto su formazione, internazionalizzazione e marchio Igp”

Una foto di qualche mese fa: il sindaco Isola e la sottosegretaria alla presidenza della Regione Rontini accompagnano il commissario Curcio nei luoghi alluvionati

Una foto di qualche mese fa: il sindaco Isola e la sottosegretaria alla presidenza della Regione Rontini accompagnano il commissario Curcio nei luoghi alluvionati

Sicurezza del territorio, sanità, economia. E poi il futuro, tra Motor valley, Palio e la candidatura a Città creativa Unesco, in un mondo dove la comunicazione è sempre più chiave. Sono tante le sfide che Faenza sta affrontando mentre si lecca le ferite dell’alluvione: lo sa bene il sindaco Massimo Isola, che guida la città dal 2020.

Sindaco, lei è anche giornalista. Qual è il suo rapporto con l’informazione?

"Il mio rapporto coi giornali è intenso, una costante della mia vita. Ho iniziato a leggere i quotidiani a 18/19 anni e non ho mai smesso. Ho scritto sui giornali di carta, collaborato a lungo con tante testate romagnole tra cui anche il Carlino e dal 1994 sono iscritto all’Ordine dei pubblicisti. Da un po’ la lettura al mattino parte dalla stampa locale, e i giornali di carta rappresentano per me lo strumento principe del dibattito pubblico".

Da un punto di vista comunicativo che impatto ha avuto l’alluvione sul dibattito?

"Lo ha estremizzato, nella stampa e sui social. Mentre sulla carta stampata il dibattito è filtrato da professionisti con una formazione deontologica, sui social spesso le questioni si affrontano anche da un punto di vista irrazionale, difficile da gestire".

Conserva alcuni articoli?

"Nella mia libreria un’ampia sezione è dedicata agli articoli sull’alluvione, ne tengo con cura centinaia di testate diverse. Verrà un giorno, col tempo, in cui potrò rileggerli con approccio storico, più distanza e meno coinvolgimento personale".

Restando sul tema, la Regione ha annunciato un maxi piano: tre casse di espansione e un’area di tracimazione controllata. Sufficiente?

"Sì. Credo che il pool di ingegneri e scienziati abbia avuto il tempo per studiare con attenzione le proposte. Sono consapevole che siamo dentro a una trasformazione talmente grande, mondiale, che ci porterà a continuare ad aggiornare le nostre difese. Il lavoro della Regione segna il cambio di passo e si intreccia con ciò che stiamo facendo noi con l’area di laminazione di 20 ettari in via Cimatti".

Dopo saremo al sicuro da un’alluvione come quella di maggio 2023?

"Il territorio sarà estremamente più abile nel difendersi. Il nuovo muro di via Renaccio, la manutenzione degli argini, il nostro progetto in via Cimatti, una maggiore coscienza dei cittadini... Siamo sulla buona strada. Faenza, con la valle del Lamone e del Marzeno, farà da apripista per un modello nuovo".

Dei rimborsi, invece, neanche l’ombra

"La situazione è molto negativa. Il commissario e la sua squadra stanno lavorando per snellire le due ordinanze che non hanno funzionato. Sono convinto che sapranno mettere freno alla situazione o invertire tendenza".

Quali i temi ancora sul tavolo?

"Le risorse per i privati, le delocalizzazioni e alcuni beni pubblici, per i quali occorre mettere gli enti locali nelle condizioni di lavorare, che non sono stati oggetto di nessuna ordinanza. Penso ad alcuni edifici a Castel Bolognese e Solarolo, o alla biblioteca di Faenza. Occorre anche snellire le procedure per il ponte delle Grazie".

Passiamo alla sanità. Nel 2024 sono nati 332 bimbi a Faenza. Si è lottato molto per il reparto, è ancora a rischio?

"Abbiamo avuto tutte le garanzie dall’Ausl: la chiusura del punto nascita non è in programma. In questi anni abbiamo invertito la tendenza, c’è stato un aumento delle nascite da quando c’è la collaborazione con Forlì. È fondamentale mantenere il punto nascita e chiediamo all’Ausl di fare tutto il possibile affinché diventi sempre più appetibile".

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Ceramica. Il settore è in crisi e anche le botteghe hanno perso personale negli anni. L’ipotesi del marchio Igp per la produzione italiana è fattibile?

"Faenza ha sofferto meno di molte altre realtà italiane: si è sempre caratterizzata per botteghe con pochi dipendenti e alta qualità artistica, anticipando i tempi. Il futuro è nella qualità, non nella quantità. Sono stato al Parlamento europeo, alla Camera, al Senato, nelle commissioni consiliari e ho incontrato il viceministro Valentini. A tutti ho detto che servono formazione, aiuto all’internazionalizzazione e costruzione del marchio di identificazione geografica tipica. Su questi tre macrotemi occorre un aiuto a livello nazionale, o rischiamo uno scenario in cui l’artigianato Made in Italy diventa appannaggio di pochissimi".

Motor valley, ceramica, economia, agricoltura: come vede la Faenza del futuro?

"Bella. Credo che le città di medie dimensioni, come la nostra, debbano lavorare sulla loro identità. Io mi batto per sprovincializzarla: dall’hub per la produzione di carbonio alla ricerca nei materiali chimici avanzati, la ceramica, la Motor valley, un’agricoltura moderna, un turismo che sappia mettere tutto a valore. Faenza è anche una delle poche città in cui tutto il trasporto pubblico è gratuito".

Faenza è anche candidata a diventare ‘Città creativa Unesco’. Grande opportunità?

"Siamo in finale e mi auguro che a luglio otterremo il titolo e diventeremo una delle 350 città del mondo riconosciute per vivacità di pensiero e di azione".

Veniamo al Palio. In passato l’idea del Paliodromo è stata bocciata. State esplorando altri orizzonti per valorizzarlo?

"Sul Paliodromo c’è stata un’opposizione molto netta del mondo rionale. In questi anni abbiamo costruito una bella coabitazione tra il Faenza calcio e il mondo del Palio, e non è la situazione che abbiamo ereditato. Quest’anno poi Faenza ospiterà la Tenzone argentea, gara nazionale degli sbandieratori che porterà migliaia di turisti da tutta Italia, dopo momenti critici con la Federazione. Col gruppo giovanile dei rioni stiamo ragionando su un paio di iniziative anticonformiste e innovative".

Ovvero?

"Un evento in piazza, esibizioni anche con i cavalli. Molto è ancora da definire, però".

Elezioni amministrative del 2026. Si ricandiderà?

"In questi mesi stanno andando a segno una serie di azioni chiave su messa in sicurezza, progetti Pnrr e sanità. Aprire un dibattito su questo ora ci porterebbe via concentrazione. Settembre sarà il mese chiave, ci siederemo a un tavolo con la maggioranza per dare continuità a questa esperienza".