La Contesa Estense, tra storia e cultura contadina

Entrata di diritto fra le manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna, la Contesa Estense che si celebra ogni anno a Lugo in occasione...

Entrata di diritto fra le manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna, la Contesa Estense che si celebra ogni anno a Lugo in occasione...

Entrata di diritto fra le manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna, la Contesa Estense che si celebra ogni anno a Lugo in occasione...

Entrata di diritto fra le manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna, la Contesa Estense che si celebra ogni anno a Lugo in occasione della festa del Patrono della città, Sant’Ilaro, fonde elementi di storia ad altri più popolari legati alla cultura contadina. A sfidarsi, ogni anno, nella scenografia offerta da piazza Mazzini, interna al Pavaglione, sono i quattro rioni della città: Cento, Dè Brozzi, Ghetto e Madonna delle Stuoie. Il rione che accumula il punteggio migliore nelle varie gare, articolate fra palio Sbandieratori, palio Musici, elezione della soave creatura e palio della Caveja, vince il drappo della Contesa, dedicato ogni anno alla rappresentazione di un personaggio o di un episodio storico diverso. E se la Contesa ruota attorno al passaggio che il Duca Borso d’Este compì in città nel lontano 1471 quale tappa sulla strada verso Roma per ricevere da papa Paolo II il titolo di Duca di Ferrara, la gara più antica, che stacca le altre di quasi un decennio, è quella del tiro alla fune incrociato a quattro, il palio della Caveja, giunto quest’anno alla 54esima edizione.

In questo caso a primeggiare è la tradizione contadina, testimoniata dalla stessa caveja, il simbolo in ferro battuto dominato dal gallo, altro segno distintivo della Romagna, contornato dagli anelli che, in base alle loro dimensioni, producevano suoni diversi capaci di contraddistinguere le varie famiglie. La caveja infatti veniva posizionata al centro del giogo che stringeva il collo dei buoi utilizzati nel lavoro dei campi o esposti alle fiere di paese. Nel palio quella stessa caveja viene innestata al centro della ruota posta sul tavolo di gara, alla quale sono agganciate anche le quattro corde. Vince chi riesce a trascinare la ruota dal suo lato in modo da far uscire il perno sottostante. A fare da contorno mercatini medievali, conferenze a tema, osterie rionali e l’abilità delle soavi creature messe in gara dai singoli rioni, identificate nel periodo rinascimentale fra le paesane meno abbienti ma meritevoli a cui veniva concesso dai frati Carmelitani di Lugo una dote per favorirne il matrimonio.

Monia Savioli