NICHOLAS MASETTI
il Carlino: 140 anni di storia

Le donne nel giornale. La dama che fumava, gli articoli della Ossani e la lettera della Bergman

Un viaggio tra le figure femminili che hanno fatto la storia del quotidiano fino ai giorni nostri, con le giornaliste e la direttrice Agnese Pini

Dal 21 marzo del 1885 al 25 dicembre del 1886 nella testata c’è stata la raffigurazione di una donna che prima fumava e poi leggeva. In bianco e nero Ingrid Bergman a Stromboli: nel 1947 scrisse un articolo sulle nostre colonne

Dal 21 marzo del 1885 al 25 dicembre del 1886 nella testata c’è stata la raffigurazione di una donna che prima fumava e poi leggeva. In bianco e nero Ingrid Bergman a Stromboli: nel 1947 scrisse un articolo sulle nostre colonne

La donna è nella testata. Dal giorno uno. Dalla prima uscita, datata 21 marzo del 1885, al 25 dicembre del 1886 lì, vicino alla testata il Resto del... Carlino, come si chiamava inizialmente, c’era una donna seduta mentre fuma voluttuosamente. Poi, il 19 maggio del 1886, cambierà il colore della camicetta indossata e passerà da fumare, nel segno del Resto del Sigaro, giornale toscano, a leggere. Ritratta in atteggiamento da ’Belle époque’, quasi fosse uscita da un dipinto di Pierre-Auguste Renoir. Nelle successive uscite del quotidiano ecco le prime firme al femminile. Il Carlino infatti all’epoca fu uno dei pochi giornali a ospitare articoli di giornaliste, in particolare di Olga Ossani, che si firmava ’Febea’, e di Annetta Ceccoli Boneschi. Ossani, amata da Gabriele D’Annunzio che le dedicò alcune poesie, divenne moglie di Luigi Lodi, uno dei pionieri del giornale fin dal 1885. Fu la prima donna a scrivere sul Carlino. Ma la prima firma al femminile, anche se falsa, fu di ’Miss Liza’ che in realtà, era uno dei quattro fondatori, Cesare Chiusoli.

Indimenticabile quanto scrisse Ingrid Bergman, l’attrice svedese premio Oscar più volte sul grande schermo con la regia di Roberto Rossellini – che poi diventerà suo marito – che il 22 dicembre del 1947, a 32 anni, sulle nostre colonne dell’epoca scriveva un articolo dal titolo "Non siate donne-oggetto". "Ho la grande soddisfazione di avere imparato ad essere donna prima di essere artista", "Io non sono bella... Mi hanno detto che non difetto d’intelligenza. Questo è il miglior complimento ch’io possa ricevere", "vorrei contribuire ad evitare che la donna diventi un manichino, "la donna deve essere soprattutto se stessa, una persona non un oggetto". Questi sono alcuni dei passaggi significativi della confessione/lettera aperta che una donna, la Bergman, scrisse ad altre donne circa la vera essenza della femminilità.

Il giornale oggi, nelle varie redazioni tra Marche ed Emilia-Romagna conta giornaliste con ruoli di capocroniste, vicecapocroniste e redattrici. Inoltre ogni giorno ecco le collaboratrici che vanno a conferenze, fanno cronaca nera, seguono questioni politiche, assistono a partite, parlano con avvocati, analizzano i numeri e approfondiscono tematiche culturali. Per poi scrivere con il proprio computer e uscire il giorno dopo con i propri articoli firmati.

Dal primo luglio del 2022 la direttrice del quotidiano è Agnese Pini, classe 1985, a capo anche delle altre testate del gruppo Monrif, ovvero La Nazione, Il Giorno, QN Quotidiano Nazionale e Luce!. Per la prima volta così il Resto del Carlino ha una direttrice ed è uno dei pochi quotidiani ad averla in Italia.