CARLO RAGGI
il Carlino: 140 anni di storia

Lugo e Bagnacavallo, ciak si gira. Sul set Sofia Loren e Alberto Sordi

Le due cittadine fecero da scenografia a diversi film tra cui ‘La riffa’ e ‘Presidente del Borgorosso Football club’

Il grande Alberto Sordi in una scena del film ‘. Presidente del Borgorosso Football club’, girato nel giugno 1970 fra il campo sportivo di Lugo e il palazzo Rusconi di Bagnacavallo. La cittadina fece da set a dieci film

Il grande Alberto Sordi in una scena del film ‘. Presidente del Borgorosso Football club’, girato nel giugno 1970 fra il campo sportivo di Lugo e il palazzo Rusconi di Bagnacavallo. La cittadina fece da set a dieci film

Settembre 1961, il centro di Lugo diventa il set per ‘La riffa’ con Sofia Loren, regia di Vittorio De Sica; giugno 1970, il set del ‘Presidente del Borgorosso Football club’ con Alberto Sordi si divide fra il campo sportivo di Lugo e il palazzo Rusconi di Bagnacavallo; primavera 1976, ancora Bagnacavallo è il set de ‘L’Agnese va a morire’ di Giuliano Montaldo: sono solo i tre più noti film girati nel secolo scorso fra Lugo e Bagnacavallo ed è bene dire subito che quest’ultima località ha fatto da set cinematografico complessivamente dieci volte. Fra gli altri, ecco i film che all’epoca ricevettero consensi: ‘Il Passatore’ (1947) con Rossano Brazzi e Alberto Sordi, ‘Permette signora che ami vostra figlia?’ (1974) con Ugo Tognazzi, ‘La mazurca del barone, della santa e del fico fiorone’ (1974) di Pupi Avati, ‘Il Passatore’ (1977) con Luigi Diberti, ‘La neve nel bicchiere’ (1984) di Florestano Vancini con Ivano Marescotti. ‘La riffa’ era l’ultimo di quattro episodi che avrebbero composto il film ‘Boccaccio 70’ e la cui sceneggiatura era stata scritta da Cesare Zavattini.

All’epoca Sophia Loren aveva 27 anni ed era già famosissima attrice, osannata e acclamata per la qualità sempre più impareggiabile della sua recitazione. Al suo attivo aveva già decine di film in Europa e negli Usa e, nel 1960, l’Oscar e la Palma d’Oro a Cannes per ‘La ciociara’. Dopo ferragosto giunsero a Lugo De Sica, Zavattini e il produttore Carlo Ponti per un sopralluogo al futuro set, in particolare il mercato del bestiame dove pure furono trovati e ingaggiati alcuni attori di strada fra cui il capo dei ‘paratori’ del mercato (coloro che guidano gli spostamenti degli animali), Tano Rustichelli che tanti elogi poi, a conclusione delle riprese, ricevette dallo stesso De Sica. Il primo ciak fu alla mattina di mercoledì 13 settembre proprio al foro boario. Durante le due settimane di riprese Sofia Loren alloggiava a Cotignola a Villa Isabella, di proprietà del cotignolese Pietro Berdondini, un imprenditore che partito dal nulla aveva cercato lavoro a Parigi dove divenne presto un famosissimo ristoratore, titolare del ‘San Francesco’, ristorante frequentato dal jet set parigino e anche dalla stessa attrice partenopea. Per lei il primo ciak, al luna park allestito in piazza Garibaldi, fu il lunedì mattina 25 settembre: ad accoglierla una gran folla di ogni età e condizione sociale. In prima fila il vicesindaco Alighiero Dragoni, l’assessore Adriano Guerrini e i sindaci di Cotignola e Bagnacavallo. Le riprese proseguirono per diversi giorni a Lugo e a Sant’Agata e videro in azione anche il complesso di musica romagnola di Ellyx Bellotti, celeberrimo per la sua ocarina, impegnato a suonare una "indiavolata polka" come la descrisse il Carlino.

E veniamo al ‘Presidente del Borgorosso Football club’, un film che all’epoca, era il 1970, ebbe enorme eco, girato da Luigi Filippo D’Amico a Bagnacavallo, Lugo, Faenza, Tredozio. Una satira di tipiche aberrazioni del calcio ruotante attorno alla squadra di un piccolo paese, Borgorosso, e il suo presidente, Alberto Sordi. Per un film del genere non potevano mancare attori locali. Spiegò il regista D’Amico: "Avevo bisogno non solo di molte comparse, ma anche di personaggi di secondo piano e che esprimessero tutta la loro romagnolità". Così la scelta cadde sul faentino Giuliano Todeschini, nei panni del farmacista e sui bagnacavallesi Giuliano Pattuelli, nel personaggio di ‘Salciccia’ che si dà fuoco in piazza, Rino Cavalcanti nelle vesti del sindaco e ancora Alvaro Valmori, il guardialinee e altri. La lavorazione del film impegnò la troupe per tre mesi. A Lugo e a Faenza furono girate gran parte delle scene allo stadio, mentre a Bagnacavallo le riprese interessarono varie residenze, il teatro, la piazza, locali pubblici. ‘L’Agnese va a morire’, tratto dal romanzo omonimo di Renata Viganò, fu girato nel 1976 ed è ambientato nei mesi della guerra di Liberazione quando i partigiani furono impegnati contro i nazifascisti nelle nostre valli. Ne furono interpreti principali Ingrid Thulin, Stefano Satta Flores e Michele Placido.