CHIARA MARINELLI
il Carlino: 140 anni di storia

Macerata e Civitanova: le sfide dei sindaci tra sicurezza e cantieri

I sindaci Sandro Parcaroli e Fabrizio Ciarapica hanno parlato dell’evoluzione delle loro città, delle criticità, dei progetti in corso e delle nuove prospettive

Due realtà diverse tra loro, Macerata e Civitanova, che sono profondamente cambiate negli anni, raccontate dai rispettivi sindaci. Ieri, in occasione della festa per i 140 anni del Resto del Carlino, evento patrocinato dal Comune di Macerata e da quello di Civitanova, il sindaco Sandro Parcaroli e il sindaco Fabrizio Ciarapica hanno parlato dell’evoluzione delle loro città, delle criticità, dei progetti in corso e delle nuove sfide, rimarcando il ruolo fondamentale della stampa nel raccontare i cambiamenti.

Macerata e Civitanova. Le sfide dei sindaci tra sicurezza e cantieri
L’intervista ai sindaci di Macerata e Civitanova Sandro Parcaroli e Fabrizio Ciarapica (foto Calavita)

"Settantaquattro anni fa Civitanova era una piccola cittadina – ha detto Ciarapica – dove principalmente l’impiego era quello legato alla pesca e ora Civitanova, grazie anche alle infrastrutture, come la superstrada che ha collegato le Marche all’Umbria, è diventata uno dei punti di riferimento della Regione. In questi anni il Carlino ha raccontato con attenzione e grande professionalità, e anche con critica costruttiva, questi cambiamenti. Oggi più che mai abbiamo bisogno di fonti autorevoli, ora che l’accesso all’informazione è diventato più semplice". "Macerata è una città di cultura – ha detto Parcaroli –: l’anno scorso sono arrivati oltre 20mila visitatori. La cultura porta turismo e, dunque, anche ricchezza. Siamo stati penalizzati molto sulle strade. Servono i collegamenti: abbiamo un bellissimo aeroporto. È importante avere gli aerei e avere gli orari".

Tra i temi più sentiti dalla cittadinanza c’è sicuramente quello della sicurezza. "Civitanova negli ultimi anni ha fatto dei passi veramente importanti sul fronte della sicurezza – ha detto Ciarapica –: per questo un ringraziamento va alla prefettura e alle forze dell’ordine. Negli anni sono stati risolti problemi importanti, come ad esempio l’abusivismo commerciale o gli accampamenti non autorizzati. Abbiamo lavorato tanto sulla videosorveglianza. Oggi abbiamo oltre trecento telecamere, tra quelle di contesto e quelle Ocr, e continuiamo ad investire sulla videosorveglianza. Sono stati riqualificati spazi verdi lasciati all’incuria e abbiamo potenziato l’illuminazione. Adesso ci troviamo a fare i conti con un fenomeno che interessa la nostra società e sono legati alle devianze e alla violenza giovanili. C’è tanto da fare, lavorando anche sulla prevenzione, in un momento storico dove la famiglia è molto più fragile. E questo ricade sulle nuove generazioni".

Macerata, in questi ultimi mesi, ha visto aprirsi in centro decine e decine di cantieri, con tutti i disagi che ne conseguono. "Per quanto riguarda i cantieri, e mi scuso per i disagi con tutti i cittadini, ma se non li facciamo adesso, quando li facciamo? I soldi sono arrivati adesso. Ben venga che ci siano i cantieri: certo, danno problemi, ma quando finiranno Macerata avrà un altro volto. Dal punto di vista della sicurezza, a Macerata, insieme alle forze dell’ordine, abbiamo fatto una squadra. Ci sono dei problemi nascosti, ma per me Macerata è una città bella. Lo dicono i turisti, lo dice chi viene da fuori. E questo mi dà la forza per continuare a fare il sindaco". Una esperienza, quella di essere sindaco, che sia Ciarapica che Parcaroli hanno raccontato con commozione. "Fare il sindaco a Macerata è stata una scelta difficile, ma entusiasmante. Fare il sindaco in politica è una delle cose più belle che c’è. Il sindaco si deve alzare presto al mattino, deve studiare, ma la mia porta è sempre aperta. Non puoi farlo da solo, serve una squadra che lavora per i cittadini". "Fare il sindaco richiede grande sacrificio, togli tempo al lavoro e alla famiglia. Ma dà grande gratificazione quando riesci a lasciare qualcosa alle nuove generazioni, quando lasci la città meglio di come l’hai trovata. Il sindaco è solo e tra noi sindaci, al di là delle appartenenze politiche, c’è grande comprensione".