FLAVIO NARDINI
il Carlino: 140 anni di storia

Marco Fioravanti: "Fabbrica della cultura, ecco Ascoli del futuro"

Il sindaco è al suo secondo mandato: "Vogliamo chiudere tutti i cantieri e mettere a terra tutto quello che è stato avviato. Dalla mobilità sostenibile al ripopolamento, le sfide da vincere"

Il sindaco è al suo secondo mandato: "Vogliamo chiudere tutti i cantieri e mettere a terra tutto quello che è stato avviato. Dalla mobilità sostenibile al ripopolamento, le sfide da vincere".

Il sindaco è al suo secondo mandato: "Vogliamo chiudere tutti i cantieri e mettere a terra tutto quello che è stato avviato. Dalla mobilità sostenibile al ripopolamento, le sfide da vincere".

Sindaco Marco Fioravanti, come immagina Ascoli tra dieci anni?

"Vedo una città che diventa una fabbrica della cultura, con molti ragazzi che rimangono ma anche che tornano a vivere ad Ascoli con lavori legati alle nuove tecnologie e all’ambiente. Una città sempre più aperta all’esterno, con una crescita turistica di nicchia e di qualità, con la capacità di far vivere un’esperienza unica e irripetibile. La immagino così con la chiusura di tutti i cantieri".

I 140 anni del Carlino: il nostro speciale

E’ il suo secondo mandato. Qual è la sfida più grande?

"Tenere accesa questa visione che abbiamo creato nel primo mandato. Vogliamo chiudere tutti i cantieri e mettere a terra tutto quello che è stato avviato. E poi c’è la cittadella del futuro alla Carbon, un progetto di carattere europeo esclusivo in Italia su un sito strategico".

Come sarà quella zona della città?

"Il masterplan è ancora in ballo, si sta lavorando sul plus, ossia cosa e dove fare, sul progetto di bonifica. Quindi partirà lo smantellamento degli edifici e poi la bonifica del suolo e mentre si fa la bonifica si fa la rigenerazione con i progetti innovativi su quel sito".

Che estate sarà?

"Abbiamo puntato su una pianificazione di eventi orientata ai ragazzi. Avremo Alfa, Rose Villain, la vincitrice di ’Amici’ Sarah Toscano. Ma anche eventi di nicchia come Asculum o il festival del fumetto che ha un pubblico giovanile. Non solo divertimento ma anche cultura e sensibilizzazione sull’aspetto artistico e culturale. Il nostro obiettivo non è fare eventi spot, ma strutturare un ecosistema che porta poi ad alimentare progetti costanti, così quando si arriva ad Ascoli si ha sempre la possibilità di vivere e respirare la vera cultura".

Sulla mobilità sostenibile c’è una fetta di popolazione molto restia. Come si convincono quelle persone che il futuro ci chiede questo?

"Il progetto pilota che ho attivato alla Carbon mi ha dato un grande insegnamento, ossia che la sensibilità sulla mobilità sostenibile non avviene attraverso annunci e parole perché, dicendo sempre cosa dobbiamo fare e come, si creano scontri. Si sensibilizza invece facendo progetti infrastrutturali ma anche culturali. Faccio un esempio sciocco, ma che sciocco non è: noi abbiamo il conta bici che ha scatenato molta ironia sui social. In realtà il contabici è partito con 100 bici che passavano ogni giorno, poi 200, quindi 1.000, 2.000. Quel numero sensibilizza ad utilizzare ancora di più la bici, la sensibilizzazione avviene attraverso l’esperienza, la testimonianza e la capacità di mettere a terra i progetti e non solo annunciarli".

Resta il problema dello spopolamento. Le morti sono le stesse ma le nascite sono crollate. L’housing sociale può essere una ricetta?

"Purtroppo è un contesto dove non si può dare la colpa a qualcuno, devi lavorare sui dati. In Occidente, ma soprattutto in Italia, abbiamo più morti che nati e tra qualche anno, se la tendenza rimane questa, ci saranno più pensionati che lavoratori. Ascoli ha due valori importanti. Uno, i tanti cantieri, i tanti progetti, anche imprenditoriali, che possono generare in futuro un miglioramento dell’aspetto lavorativo: nuovi lavori potranno attrarre nuove persone. Il secondo cluster è la casa e quindi lavorare sull’housing sociale per cercare di dare la casa di pregio a chi decide di vivere ad Ascoli. Questo potrebbe anche creare un ecosistema perché poi la persona che viene convinta a venire a vivere ad Ascoli perché ha un’abitazione a basso costo sarà il ’Pr’ del vivere qui. Lo dirà ad altre persone e così via. L’ultimo fattore che è fondamentale è il discorso della qualità della vita, però non in modo statico, in modo dinamico, perché la qualità della vita è oggettivamente alta ad Ascoli come sicuramente lo è in tutte le Marche. Bisogna puntare sulle iniziative, sulla cultura. La possibilità di fare momenti letterari con le librerie che fanno le iniziative, un mix pubblico-privato che crea un ambiente dove valorizzare la vita delle persone".

Quest’anno tornerà il derby calcistico tra Ascoli e Samb, si riuscirà prima o poi a lasciare il campanilismo solo al calcio?

"In questi ultimi anni abbiamo lavorato molto sul progetto metromontano, con la capacità di cucire e ricucire. Il capoluogo piceno ha questo ruolo di città che si prende cura dei piccoli borghi così come delle città dalla montagna al mare e quindi io penso, anche perché molti della costa vengono ad Ascoli per vivere il fine settimana e viceversa, che le persone siano molto più aperte alla socializzazione tra i territori rispetto ad alcuni politici. Il vero problema è che alcuni politici non hanno capito che le persone vogliono la socialità. La verità è che siamo molto contenti perché abbiamo fatto grandi passi davanti".

Il Carlino compie 140 anni. C’è un aneddoto particolare che la lega al giornale?

"Sì, c’è un aneddoto che mi rimane molto impresso. Quando facevo le scuole medie a volte andavo a pranzo da mia zia, dove c’era suo padre, un signore anziano, che non solo comprava il Carlino tutti i giorni, ma la cosa che mi faceva impazzire è che lui sottolineava e evidenziava le cose più importanti. Io guardavo subito la sintesi, si può dire che già utilizzava una sorta di tweet. Colgo l’occasione non solo fare gli auguri al Resto del Carlino, ma voglio ringraziare la redazione per il grande lavoro, perché è un giornale che ogni giorno ha un ruolo istituzionale, con la capacità di stimolare gli amministratori e informare le persone".