Bologna, 29 maggio 2025 – “Credo che, in fondo, la musica e il giornalismo si assomiglino: io ho il limite della metrica, voi delle battute, ma entrambi dobbiamo emozionare e dire molto con poco. Io in tre minuti di canzone, voi in un articolo”.

Con queste parole Nek – all’anagrafe Filippo Neviani – ha commentato una giornata in cui musica e giornalismo si sono riunire nella sua figura: oggi, infatti, è stato direttore per un giorno de il Resto del Carlino (foto), un ritorno dieci anni dopo la sua precedente visita nel 2015. La giornata si è aperta con la partecipazione alla riunione di redazione del QN, dove ha incontrato la direttrice Agnese Pini e salutato tutta la redazione, prima di proseguire con un giro tra gli archivi e un momento dedicato alle domande che i lettori e fan avevano inviato per lui al Carlino.
La forza dei sentimenti – di Nek
Una giornata intensa e simbolica anche dal punto di vista personale: proprio oggi Nek ha festeggiato i 25 anni di matrimonio con la moglie Patrizia Vacondio, e la direttrice Pini gli ha fatto dono di una copia del Carlino del giorno della nascita di Patrizia, gesto che l’artista ha definito “un regalo meraviglioso, originale e unico”. Attento e curioso, ha preso parte alla riunione coi giornalisti del QN, dove ha potuto osservare dinamiche, processi e linguaggi di una redazione giornalistica. “Il vostro lavoro è un po’ come scrivere una canzone – ha detto – che ha strutture precise: incipit,collegamenti, e un punto nevralgico che per me è il ritornello, per voi il cuore del pezzo”.
Durante il suo incarico da direttore ha anche risposto alle domande dei fan, condividendo qualche anticipazione sul nuovo album: “Non so ancora quando uscirà, non ho deadline e questo mi garantisce libertà compositiva. Posso dire però che sarà estremamente rock & roll e minimale. Sto per iniziare un tour mondiale in cui saremo solo in tre sul palco e questo spirito si rifletterà anche nel disco”. Ha poi riflettuto sull’industria musicale: “Oggi tutto si consuma in fretta. Quando ho iniziato, c’era un’idea di crescita nel tempo. Gli artisti giovani secondo me vorrebbero avere più certezze: succede che si arrivi presto in cima grazie ai social, ma a volte è difficile reggere palchi importanti senza aver fatto gavetta”.
Alla domanda su come reagirebbe se gli proponessero di condurre il Festival di Sanremo, non ha dubbi: “Probabilmente cadrei dalla sedia! Dopo averlo vissuto cinque volte in ruoli diversi, da concorrente a ospite, mi piacerebbe vestire i panni del conduttore o co-conduttore”. Non è mancato un passaggio sul recente infortunio alla mano: “Ha cambiato la mia vita in meglio, il Filippo di prima non esiste più: oggi cerco di non dare più nulla per scontato. Sto per affrontare un tour di 57 concerti suonando il basso: direi che sto bene!”. Tra i momenti più intensi anche un pensiero per le figlie, Martina e Beatrice: “Le amo profondamente. A volte faccio fatica a dirlo, come mio padre con me. Quando è mancato, ho pensato a quanto avrei voluto dirglielo di più. Gli sguardi sono eloquenti, ma dirlo una volta in più non guasta”.
La giornata da direttore lo ha portato infine in uno dei luoghi più affascinanti dell’edificio: l’archivio. Qui ha potuto ripercorrere la propria carriera sfogliando articoli e foto conservati nel tempo, e nella sezione dell’archivio storico ha potuto anche toccare con mano, affascinato, giornali dell’Ottocento. La visita si è infine conclusa nel cuore pulsante del giornale: la sala dei macchinari, dove prende vita la stampa, tra rulli, inchiostri e rotative, il tocco finale di una giornata completa da direttore.