ENRICO AGNESSI
il Carlino: 140 anni di storia

Panieri, sindaco nell’era digitale: "Fake news, i rischi aumentano"

Il primo cittadino illustra le opportunità dell’intelligenza artificiale: "Ma ci sono aspetti pericolosi da affrontare"

Il sindaco di Imola, Marco Panieri, ricorda i momenti più intensi della sua carriera, dalle fotografie all’elezione a primo cittadino «Conservo tutte le pagine del Carlino, a partire dalla mia elezione come consigliere comunale»

Il sindaco di Imola, Marco Panieri, ricorda i momenti più intensi della sua carriera, dalle fotografie all’elezione a primo cittadino «Conservo tutte le pagine del Carlino, a partire dalla mia elezione come consigliere comunale»

Dai ricordi personali legati al Carlino a un pensiero sulle sfide dell’informazione del futuro: esce dai binari della cronaca quotidiana l’intervista con il sindaco Marco Panieri in vista delle celebrazioni per i 140 anni del nostro giornale. E porta con sé un messaggio chiaro lanciato dal primo cittadino: "In un tempo di incertezza, è fondamentale avere un’informazione affidabile e verificata. Da questo punto di vista, il Resto del Carlino rappresenta un punto di riferimento insostituibile".

Sindaco Panieri, conserva ancora la prima pagina del giorno della sua elezione del 2020?

"Certo. E anche altre che riguardano tanto i momenti felici quanto quelli complessi. Un esempio? Ho ancora il giornale di quando le abbiamo perse, le elezioni, nel 2018. Conservo poi un paio di articoli in particolare: quello della mia candidatura a consigliere comunale, nel 2013, e uno più recente con l’impegno a completare la Bretella".

Quando era più piccolo il Carlino girava in casa sua?

"Sì. E ho tanti ricordi, legati soprattutto agli eventi sportivi. Poi più avanti la demolizione dei box dell’Autodromo e l’arrivo in città del presidente Napolitano. Infine, la parentesi vissuta in prima persona legata al racconto fotografico della quotidianità quando lavoravo per Marco Isola".

Ricorda cosa ha provato quando ha visto per la prima volta una sua foto pubblicata sul giornale?

"L’emozione di essere riuscito a raccontare qualcosa con un’immagine, anziché con le parole, fissandolo su carta".

Lo scatto a cui è più legato?

"Il sorpasso di Simoncelli su Biaggi, alla Variante Bassa, durante la Superbike del 2009. Una sequenza di scatti che all’inizio sottovalutai, ma che una volta rivista era perfettamente a fuoco. Rivederla sui giornali fu una soddisfazione".

Un traguardo speciale per Il Resto del Carlino: 140 anni di informazione...

"Sì, in un tempo di incertezza in cui la polarizzazione e la ‘post-verità’ caratterizzano sempre di più le nostre vite, è sempre più fondamentale avere un’informazione affidabile e verificata. Da questo punto di vista, il Carlino ha rappresentato un punto di riferimento insostituibile vista la sua prossimità, la sua storia e la professionalità con cui nel tempo è evoluto, mantenendo un presidio territoriale molto apprezzato e importante. Credo sia rilevante l’autorevolezza con cui si pone nell’ambito della stampa locale".

Un quotidiano legato al territorio, non crede?

"Questa è la vera forza, fondamentale, del Carlino. È ciò per cui si caratterizza da proprio questo legame con i territori che lo rende così importante e anche che lo ha difeso da una debolezza sempre più marcata della carta stampata, mantenendo un protagonismo, in forme diverse, che oggi nei territori è diventato molto raro".

Il mondo dell’informazione, tra social e nuove tecnologie, ha cambiato radicalmente la propria identità. Ma la carta stampata resiste…

" Negli ultimi anni anche il Carlino si è ovviamente aperto all’offrire i contenuti online, però mantenendo quella prossimità e capillarità nei territori che è la sua vera forza. Oggi il mondo delle informazioni è sempre più rapido, digitale, astratto, sempre alla ricerca dei clic o dell’immagine shock. Da questo punto di vista, il Carlino ha mantenuto quella modalità di fare giornalismo che è invece fatta di approfondimento, incontro, relazione con persone e territori".

Quali crede che siano le sfide che dovrà raccogliere in futuro il mondo del giornalismo?

"La principale, secondo me, sarà quella della gestione dell’intelligenza artificiale e di tutti i contenuti che potranno essere creati con essa, talmente ben fatti da risultare quasi reali. L’intelligenza artificiale costituisce una novità straordinaria e incredibile per l’umanità, tuttavia ha alcuni aspetti potenzialmente molto pericolosi, che vanno affrontati. Uno di questi è quello dell’uso distorto che se ne può fare sull’informazione: ormai quasi tutti, su qualunque cosa, possono diventare capaci di creare e diffondere contenuti falsi, parziali o imprecisi, ma di ottima qualità. Da questo punto di vista credo che la professionalità, il radicamento territoriale e la capillarità del Carlino possa essere un antidoto capace di garantire un autentico protagonismo e un alto livello di qualità anche nel futuro, al giornale e al mondo dell’informazione".