LORENZO MONACHESI
il Carlino: 140 anni di storia

Parcaroli e la città dei lavori: "Occasioni da non perdere,. Macerata sta cambiando volto"

Il sindaco: se non li avessimo avviati in questi anni, certi cantieri non sarebbero mai partiti "Il centro Simonetti un’opportunità persa: avrebbe rigenerato Piediripa e cambiato la viabilità".

Il sindaco: se non li avessimo avviati in questi anni, certi cantieri non sarebbero mai partiti "Il centro Simonetti un’opportunità persa: avrebbe rigenerato Piediripa e cambiato la viabilità".

Il sindaco: se non li avessimo avviati in questi anni, certi cantieri non sarebbero mai partiti "Il centro Simonetti un’opportunità persa: avrebbe rigenerato Piediripa e cambiato la viabilità".

"Il sindaco imprenditore è una bellissima cosa e lo sono, per esempio, quando vado a Roma a trovare i soldi per la città e per la Provincia, anche se poi c’è da sottostare a tante cose". Sandro Parcaroli, nato a Camerino nel 1956, racconta i cinque anni alla guida della città, oltre ai quattro al timone della Provincia. "L’imprenditore – spiega – impiega i soldi suoi e prende decisioni, il sindaco deve stare ancora molto più attento perché deve assumersi sempre dei rischi e i soldi non sono i suoi".

Parcaroli, allora rimpiange di non avere accettato la possibilità di correre per diventare consigliere regionale?

"Chiedete in giro se si ricordano il nome di un consigliere regionale? Il sindaco è una figura diversa, è chi sta tra la gente".

Quindi le piace fare il sindaco?

"Sì, è una splendida attività. Tocchi con mano i problemi".

E i problemi devono essere risolti, qual è il fiore all’occhiello della sua amministrazione?

"I tanti lavori avviati. Grazie al Pnnr e alla ricostruzione stiamo rigenerando la città. L’amministrazione e gli uffici sono sotto pressione da tempo".

Ma non era il caso di aprire meno cantieri?

"Se non li avessimo aperti certi lavori non si sarebbero mai fatti, considerando che i soldi non si trovano in mezzo alla strada. C’è una ricostruzione in atto con tecnologie ingegneristiche all’avanguardia. In ballo ci sono tanti progetti importanti per la Macerata di domani, penso al nuovo ospedale, al sottopasso di via Roma e potrei continuare citando la nuova rete viaria".

C’è anche il centro fiere.

"Ecco una struttura che può rilanciare l’economia del territorio, perché è una vetrina per i nostri imprenditori, ma deve essere una struttura capace di reggersi da sola. È inutile costruire un edificio bellissimo senza che ci sia nessuno che lo sappia gestire, ma questo (il piano è stato avviato dalla precedente giunta, ndr) doveva essere fatto prima di porre la prima pietra".

Qual è stata invece l’occasione persa?

"Il centro commerciale Simonetti, quell’operazione avrebbe rigenerato Piediripa e risolto diversi problemi viari, per esempio anche con una strada che si congiungeva con la nazionale".

Magari il centro Simonetti sarebbe stato approvato se le forze di governo fossero state compatte. Come spiega il malcontento di alcuni componenti della sua maggioranza e che ora sono nel gruppo misto?

"Evidentemente non si sentono più rappresentati dalle forze di maggioranza, sono scelte personali. Ogni persona è grande e vaccinata e fa le sue scelte".

Come reagisce agli attacchi e alle critiche?

"Il sindaco deve ascoltare con attenzione le critiche quando sono costruttive, le altre mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro".

Cinque anni sono sufficienti per portare a termine i progetti avviati?

"No. Consideriamo anche che da quattro anni faccio il presidente della Provincia. I lavori portano via tante energie e ora siamo impegnati su molti progetti, perché il territorio provinciale possa essere finalmente collegato a pettine e trasversalmente, rompendo l’isolamento a cui siamo stati condannati".

Ha funzionato la linea diretta tra Comune, Provincia, Regione e Stato?

"Sì, lo dicono i fatti. Basta una telefonata per parlare con un ministro, un sottosegretario o con il presidente della Regione e questa linea diretta sta dando i suoi risultati, come dimostrano i tanti progetti avviati".

Questa filiera non vale per un amministratore di centrosinistra?

"Io sono il presidente della Provincia di tutti, se devo fare un ponte, una strada, una rotatoria o altro per un’amministrazione di sinistra lo faccio senza alcun problema. I sindaci mi vogliono bene perché sono uno di loro".

Da potenziale candidato al consiglio regionale si è trovato a correre da sindaco: conosceva la macchina amministrativa?

"No e non ne sapevo il funzionamento, in cinque anni ho appreso tante cose".

Lei è favorevole che un politico faccia più mandati?

"Se è bravo, perché no? Penso al sindaco di Issy-Les-Moulineaux che è in carica da molti anni ed è osannato dai cittadini perché porta avanti da tempo diversi progetti. Sono favorevole a più mandati".

Allora lei si ricandida?

"È un discorso in generale essere favorevole a più mandati e non l’ho fatto pensando a me".

Ma si ricandida?

"Per scendere in campo serve l’età, ma io ho anche una certa età. Vedremo, io fino a gennaio non faccio scelte. Ora pensiamo alle regionali".