LORENZO MONACHESI
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Sferisterio, il debutto di Vinco: "Una stagione per tutti i gusti, spettatori anche dagli Stati Uniti"

Il nuovo direttore artistico: pubblico attratto dalla bellezza dell’arena e dalla varietà della proposta "La squadra è compatta e l’energia è alta: già decisi i titoli per le prossime due annate".

Il nuovo direttore artistico: pubblico attratto dalla bellezza dell’arena e dalla varietà della proposta "La squadra è compatta e l’energia è alta: già decisi i titoli per le prossime due annate".

Il nuovo direttore artistico: pubblico attratto dalla bellezza dell’arena e dalla varietà della proposta "La squadra è compatta e l’energia è alta: già decisi i titoli per le prossime due annate".

"Lo spettatore sarà attratto dalla bellezza dello Sferisterio e dalla varietà della proposta lirica e artistica capace di appagare ogni palato". Marco Vinco, nuovo direttore artistico del Macerata Opera Festival (18 luglio-10 agosto), svela il binomio vincente della stagione oramai alle porte sottolineando la bellezza del teatro capace di fare centro con chiunque. "Si tratta – spiega – di un edificio suggestivo, dalla grande forza architettonica, dall’estrema eleganza, dalla raffinatezza di un salotto a cielo aperto. Inoltre ha la migliore acustica al mondo per un teatro aperto".

Vinco, invece cosa lascia questo spazio ai cantanti?

"Chiunque ricorda con stupore uno spazio così enorme, un palcoscenico vastissimo e un’acustica eccezionale".

Qual è la caratteristica del cartellone del Mof?

"La varietà di proposte. Ci sarà la vedova allegra (18, 27 luglio - 2, 9 agosto) in versione italiana, un classico come Rigoletto (19. 25 luglio - 3, 8 agosto) e il Macbeth (26 luglio, 1, 7, 10 agosto) nell’allestimento firmato da Emma Dante vincitore di un prestigioso premio, inoltre ci sarà lo spettacolo di danza Flamenco Carmen (29 luglio). Una proposta multiforme che può soddisfare gli spettatori che vedranno sul palco anche interpreti under 35".

La vedova allegra è un’apertura fatta con convinzione dal teatro maceratese all’operetta oppure è un adeguarsi a scelte fatte da altri teatri?

"La vedova allegra fa parte del repertorio lirico e tale viene considerata. Di fatto è una proposta raffinata sotto più punti di vista".

Si può parlare di una scelta coraggiosa?

"Sì, ma aggiungerei anche vincente, come dimostra il botteghino, che ho abbracciato da subito. I cantanti sono già al lavoro e si è già creato un bel gruppo".

Cosa direbbe a uno spettatore incerto perché venga allo Sferisterio?

"Gli direi di tornare se è abituato a frequentare i teatri, le opere e i festival estivi perché troverà una nuova proposta nella Vedova allegra che vale la pena di ascoltare, poi rivedrà per le altre due opere con allestimenti di enorme successo. Un melomane non può non entrare almeno una volta allo Sferisterio".

E invece cosa direbbe a chi non è abituato a vedere la lirica?

"Di entrare perché rimarrà colpito dalla bellezza del posto e da spettacoli che lo cattureranno".

Quando incomincia a salire la tensione per il festival?

"L’arrivo dei cantanti aumenta l’entusiasmo. La squadra è compatta e l’energia è alta: già siamo sulla griglia di partenza".

Lei è al debutto da direttore artistico con un contratto triennale, sta già pensando alla stagione successiva?

"Già decisi i titoli per le prossime due stagioni, l’11 agosto svelerò quella del 2026".

Il budget è una componente essenziale, quale percentuale di ragioniere deve avere un buon direttore artistico?

"Dipende dal sovrintendente, io sto tranquillo perché Lucia Chiatti è molto attenta ai numeri, è seria, competente. Io sono in buone mani e con lei c’è un dialogo continuo, direi quotidiano. E l’intesa è massima".

Si dice spesso che l’opera è un qualcosa di nicchia, non piace ai giovani, eppure le proposte per i giovanissimi hanno fatto centro. Sono stati così sfatati certi luoghi comuni?

"Abbiamo toccato un numero impressionante di presenze, quasi 16mila. È un qualcosa di pazzesco: i bambini riconoscono subito la bellezza, ne sono attratti, si accendono di fronte all’arte, alla musica".

C’è qualche episodio che l’ha colpita?

"Ho visto bambini che fuori dall’arena intonavano le arie liriche, che mimavano i personaggi dell’opera. È la dimostrazione che questo è un linguaggio capace di parlare a tutti e non è affatto riservato solamente a qualcuno".

In questi mesi la stagione è stata illustrata e fatta conoscere nelle fiere e durante le promozioni: quali sono stati i feedback?

"Molto positivi. I gruppi si sono prenotati e avremo un pubblico proveniente da ogni parte del mondo, anche dagli States e dall’Oriente. Il festival ha un richiamo internazionale, oltre a essere un punto di riferimento italiano".

Da anni si sente ripetere che non ci sono le voci di un tempo. C’è una crisi sotto questo profilo?

"Ci sono tantissime voci, del resto le scuole di canto sono diffuse nel mondo ed è in crescita il numero di chi si dedica allo studio. C’è un’ampia scelta, bisogna saperle individuare".

E come saranno quelle che si esibiranno allo Sferisterio?

"Alcuni hanno già cantato a Macerata e confermeranno le loro qualità, altre hanno i mezzi per lasciare il segno".