GABRIELE TASSI
il Carlino: 140 anni di storia

Storie di giornalismo. Isola, Golinelli, Pirazzini. Tra foto, carta e tv al servizio dei lettori

Il ’Carlino d’oro’ al fotoreporter e all’ex vice responsabile della redazione. Gabriella ricorda "babbo" Ezio, la penna della Formula 1 sul Santerno. "Il giornale è stato la sua vita, ora mi accorgo quanto fosse importante".

Gabriella ricorda "babbo" Ezio, la penna della Formula 1 sul Santerno. "Il giornale è stato la sua vita, ora mi accorgo quanto fosse importante"

Gabriella ricorda "babbo" Ezio, la penna della Formula 1 sul Santerno. "Il giornale è stato la sua vita, ora mi accorgo quanto fosse importante"

Scende la lacrima sul volto di chi in una vita dedicata al giornalismo le ha viste tutte o poco ci manca. Si rigano le guance del fotoreporter Marco Isola e di Lidia Golinelli che sarà per sempre una penna del Carlino. Succede quando un giornale come il nostro festeggia 140 anni e regala ai suoi due storici pilastri quella prima pagina del marzo 1885 che diede vita a tutto. Due esistenze intrecciate negli anni alla città, agli uomini e alle notizie abbracciano anche Gabriella Pirazzini, figlia del giornalista Ezio, il cantore della Formula 1 che in questi anni con il nostro fotografo e l’ex vice capo della redazione imolese hanno sempre avuto a che fare.

Ezio, una presenza "quasi ingombrante" per il suo carisma e quello spirito da "viveur", lo tratteggia la figlia Gabriella. "Ma era un uomo animato dalla passione per il giornalismo, pur avendo iniziato con un altro mestiere – prosegue –, viveva in tutto e per tutto per il Carlino, che ha sempre condizionato pure i ritmi familiari". E allora Gabriella ricorda di aver intrapreso una professione che all’inizio non intendeva fare, come risucchiata nel vortice magnetico delle notizie. Collabora con noi, poi inizia l’avventura nelle radio e nelle tv locali che l’hanno portata fino a qui.

Tutto inconsciamente nel nome di Pirezio. Il babbo, il cui volto è stampato su una statuetta d’oscar a grandezza naturale che ancora oggi fa bella mostra di sé nella redazione sportiva di Bologna. Un uomo da cui è nato un premio quando era ancora in vita e ha lasciato un segno indelebile nella sua città. Quel premio, una volta per l’articolo di giornale peggiore dell’anno, prima goliardico e irriverente, oggi è diventato un concorso da ben dodici edizioni che elegge invece il miglior lavoro ad opera di giovanissimi. "E’ l’eredità di mio babbo che imparo ad apprezzare col tempo – prosegue Gabriella –. Oggi il premio ’Ezio Pirazzini, protagonista di una passione’ è rivolto alle scuole del territorio e oltre", a proposito di eredità importanti che si sono convertite in qualcosa di ancora più grande.

E non è un caso che a quest’epopea giornalistica si affianchino le storie di Isola e Golinelli. Il fotoreporter, praticamente di quelli che non ne fanno più, negli anni ha immortalato di tutto: dalle tragedie di Senna e Ratzenberger alla ’prima’ di Vasco a Imola. Senza dimenticare le sfide degli ultimi anni, fra Covid, alluvione e ancora una volta il capitolo in fieri della Formula 1. Da quando le foto appena stampate o anche i rullini si caricavano sui treni nel ’fuorisacco’ perché arrivassero prima a destinazione "mentre oggi una foto appena scattata finisce in un attimo sui social".

Marco, maestro per tantissimi ragazzi appassionati di fotografia che sono passati dalla sua bottega. Proprio come Lidia, che da vicecapo della redazione imolese ha spalancato le porte al nostro vicedirettore Valerio Baroncini quando era solo un ragazzo con la voglia di raccontare il mondo. "Pensate poi i giochi del destino – racconta proprio Baroncini mentre le consegna il Carlino d’oro –, quando Lidia andò in pensione venni assunto io". Altre storie di giornalismo intrecciate alla città, che si sono fatte grandi.