
Camerino, il rettore Graziano Leoni: siamo una fonte di ’fertilizzazione’ per il territorio "Nuovi laboratori di chimica, fisica e scienze gastronomiche: un gioiello per l’ateneo".
Dal 1336 l’Università di Camerino è un faro per il territorio. Il rettore Graziano Leoni illustra i progetti in cantiere, tra innovazione e radicamento.
Università e territorio. Qual è il legame?
"Le basi del legame col territorio appenninico del Maceratese sono storiche. La nostra Università è nata quasi 700 anni fa e, nelle sue radici, nel rapporto con le istituzioni e la popolazione, fonda tutta la sua attività. Unicam è una fonte di "fertilizzazione", sviluppando conoscenze scientifiche e basi culturali. Le aziende che hanno bisogno di innovazione sanno che c’è questa opportunità".
In che modo puntate sulla comunicazione?
"Per noi è un settore strategico: oggi bisogna saper comunicare, se non si comunica si è invisibili, poco rilevanti. L’area comunicazione e public engagement è molto attiva. Al centro c’è la comunicazione scientifica; basti pensare alla rubrica "Scienza e lode", al Tg Unicam, alla radio web con podcast. Ma anche al progetto "Viceversa", per il quale ringrazio il prof. Claudio Pettinari, per far conoscere in maniera divulgativa, piacevole e semplice l’importanza della ricerca e della scienza nella vita di ognuno di noi. Questo progetto dà forma a "La scienza in festa", andata in scena il 14 e 15 giugno all’Abbadia di Fiastra, "Fosforo" a Senigallia, "Sharper", "Passaggi Festival". Vogliamo anche spiegare ai cittadini cosa facciamo nei laboratori Unicam. Il nostro ateneo prevede poi un master in comunicazione scientifica con un corso di perfezionamento organizzato insieme all’Ordine dei giornalisti delle Marche".
Il valore dell’informazione locale?
"Il giornalismo di prossimità rappresenta il futuro della comunicazione. Per noi è funzionale, essenziale, un modo per arrivare più lontano. L’informazione nazionale attinge dalle notizie locali. Per le visite all’estero e l’attività di internazionalizzazione abbiamo contatti diretti".
Quanti sono gli studenti Unicam?
"Circa novemila (numero che comprende tre cicli dei corsi di laurea, triennale, magistrale e ciclo unico, master e dottorati), distribuiti più o meno equamente nelle nostre cinque scuole di ateneo – Scienze del farmaco e dei prodotti della salute, Bioscienze e medicina veterinaria, Giurisprudenza, Scienze e tecnologie, Architettura e design "Vittoria" – presenti in quattro sedi sul territorio marchigiano. Abbiamo 32 corsi di laurea. E circa 310 tra docenti e ricercatori".
Gli iscritti sono in aumento?
"Sì, quest’anno abbiamo incrementato le immatricolazioni del 10%, passando dalle duemila del 2024 alle 2.200 del 2025. Questo grazie ai corsi che abbiamo attivato con le università straniere in Double Degree".
Progetti in cantiere?
"Un nuovo corso di laurea in Scienza e innovazione del cibo (la magistrale dopo Scienze gastronomiche). Le risorse agroalimentari e la filiera del cibo caratterizzano fortemente l’economia locale e territoriale; il nostro obiettivo è formare persone con competenze molto avanzate. Poi puntiamo a potenziare il progetto di innovazione della didattica digitale Edunext con corsi laboratoriali soprattutto per studenti-lavoratori. Il laboratorio per la ricerca sulla ricostruzione invece (fondi Pnc) dovrebbe essere pronto entro il 2026. Tra le novità principali: quest’anno avremo nuovi laboratori di fisica, chimica e scienze gastronomiche in un edificio ristrutturato con fondi regionali, all’ex dipartimento di chimica. Si tratta di un "gioiello" per il nostro ateneo".
Unicam e intelligenza artificiale.
"In tutti i corsi di laurea c’è qualcosa che può essere integrato con l’IA. Significa utilizzare strumenti all’avanguardia. Abbiamo un indirizzo specifico nel corso di laurea magistrale in Computer Science. Inoltre in Informatica per la comunicazione digitale stiamo sperimentando l’intelligenza artificiale all’interno del metaverso".
Stato dell’arte della ricostruzione.
"Quello del rettorato è stato il primo edificio ad essere recuperato dell’ordinanza speciale Unicam, inaugurato nel gennaio 2024. Abbiamo ultimato la Foresteria; il San Domenico, col polo museale, è al 70% dei lavori. Il Granelli è a buon punto; è partito il cantiere al Collegio Fazzini, dove applicheremo dei dissipatori sismici con torri esterne, come progetto-pilota. È stato chiuso il bando di gara per Palazzo Ducale; questo mese esamineremo le offerte tecnico-economiche e i lavori dovrebbero iniziare a settembre. Siamo in procinto di uscire con i bandi per Palazzo Battibocca. Al di là dell’ordinanza speciale, stiamo finendo di ricostruire il complesso di Santa Caterina (sede della biblioteca scientifica e di ateneo, e delle scuole di dottorato, master e della scuola di specializzazione di farmacia ospedaliera)".