Come destinare la quota, cosa succede se non si effettua alcuna scelta

Compilazione / In caso di mancata scelta, l’importo va a finire nelle casse dello Stato con le altre tasse

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Se il cittadino sceglie di non donare il 5x1000, non ne trae alcun vantaggio in termini economici perché quell’importo rimane allo Stato insieme alla restante quota IRPEF che gli viene trattenuta. In pratica, va a finire nelle casse dello Stato insieme al resto delle tasse. Per poter effettuare la scelta è sufficiente scrivere nell’apposito riquadro della dichiarazione dei redditi il codice fiscale dell’ente a cui si intende destinare il 5x1000 apponendo la propria firma. Se il cittadino firma su uno specifico riquadro destinato ad un comparto senza inserire il codice fiscale dell’ente, il suo 5x1000 viene redistribuito proporzionalmente tra tutti i beneficiari di quel settore nel quale ha inserito la firma. Ovviamente, tale opzione non permette di fornire un supporto “mirato”, quindi è importante specificare una realtà particolare che, con il 5x1000, finanzierà progetti specifici, anche perché questo contributo può realmente fare la differenza per coloro che operano nel Terzo Settore Procedure Cosa fare quando non si presenta la dichiarazione dei redditi Possono scegliere di destinare il 5, l’8 e il 2x1000 anche i cittadini che non devono presentare la dichiarazione dei redditi. Per effettuare la procedura, occorre utilizzare l’apposita scheda allegata allo schema di certificazione unica (CU), al Modello 730 o al modello Redditi delle persone fisiche. La scheda integrativa per il 5x1000 contenuta nella Certificazione Unica deve essere consegnata in busta chiusa ad un ufficio postale, ad un Caf, o attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate, apponendo sulla busta la scritta “Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF”, con indicazione di nome, cognome e codice fiscale del contribuente. Gli esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi possono donare il 5x1000 con questa procedura entro il 30 novembre 2022. I siti da tenere d’occhio per consultare gli elenchi completi degli enti sono due: quello del Ministero del lavoro, che ha recentemente aggiornato quello delle realtà accreditate del 2022, e quello dell’Agenzia delle Entrate, che riguarda esclusivamente le onlus iscritte alla relativa anagrafe, accreditate al contributo per quest’anno (l’11 aprile scorso era l’ultimo giorno per trasmettere telematicamente l’istanza di accreditamento per il 2022 all’Agenzia delle Entrate da parte delle onlus). Da sapere Misure diverse e complementari Il 5x1000 è diverso dall’8x1000 e dal 2x1000. Si tratta, in tutti e tre i casi, di misure fiscali a supporto di enti benefici e di promozione sociale, ma ciascuno di essi presenta caratteristiche peculiari. Vediamole insieme. L’8x1000, nato nel 1984 a seguito del nuovo concordato tra Stato e Chiesa, è la quota del gettito fiscale dell’IRPEF diviso, a seconda delle preferenze del contribuente, tra lo Stato e le diverse confessioni religiose che hanno firmato il protocollo di intesa. L’8x1000 permette alle singole chiese di finanziare progetti umanitari, assistenziali, le esigenze di culto e la tutela della cultura e degli interessi religiosi. Il 2x1000, invece, è una misura fiscale nata nel 2014 che può essere destinata in favore di uno dei partiti politici che ha aderito al protocollo di intesa. Tutti e tre gli strumenti sono tra loro complementari e si possono devolvere contemporaneamente.