Dal 2005 un prezioso strumento per realizzare iniziative e progetti

Valore / Per molte associazioni il 5x1000 è una fonte essenziale per la propria sopravvivenza

Progetti per il diritto all’educazione: un esempio di cosa il 5x1000 può finanziare

Progetti per il diritto all’educazione: un esempio di cosa il 5x1000 può finanziare

Quando nella manovra finanziaria del 2005 (valevole, dunque, dall’anno successivo) si è deciso di introdurre la possibilità di dare un sostegno economico con una quota dell’IRPEF agli enti che svolgono attività sociali, si pensava a una disposizione sperimentale e temporanea. L’adesione molto grande dei cittadini a tale forma di sussidiarietà verso tali enti, ha, però, portato a una sua riconferma nelle successive finanziarie (con anche un ampliamento degli enti beneficiari, tra cui le organizzazioni sportive dilettantistiche) e, nel 2014, a una sua stabilizzazione ex lege, trasformandolo, per molte realtà sociali, una preziosa risorsa di sussistenza. Nel 2017 è stato istituito un elenco permanente degli enti iscritti (che non devono più, dunque, presentare domanda per beneficiare del contributo annuale), cui rispettivamente dal 2016 e dal 2019 si sono aggiunti anche enti per la tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e quelli gestori delle aree protette. Principi Strumento di sussidiarietà orizzontale e democrazia fiscale Il 5x1000 è per il cittadino un modo democratico per sostenere attività socialmente utili senza alcun aggravio, mentre per lo Stato è una voce di spesa, essendo una porzione del gettito fiscale vincolata alle finalità scelte dal cittadino. Potendo scegliere i beneficiari di una quota dell’imposta sul reddito, il contribuente esercita, dunque, una sovranità inusuale; di solito, infatti, spetta al Parlamento stabilire l’impiego del gettito fiscale. Nel caso del 5x1000, invece, il contribuente, tramite un elenco dei soggetti beneficiari pubblicati sul portale dell’Agenzia delle Entrate - dove è presente anche un motore di ricerca per individuare tutti gli enti iscritti -, può liberamente scegliere se e a chi destinare la sua quota IRPEF. Si va a costituire, così, una forma di sussidiarietà orizzontale, principio secondo il quale si instaura una collaborazione del cittadino con le istituzioni per l’attuazione di interventi socialmente rilevanti tramite gli enti o associazioni che il cittadino stesso sceglie ed elegge come più meritorie del suo contributo. Da parte degli enti, infatti, vige l’obbligo, dal 2008, di stilare, entro un anno dall’incasso, un rendiconto dettagliato sull’uso delle somme così ricevute, che i cittadini possono consultare attraverso i siti dei Ministeri competenti. Altre misure Il 2x1000 e l’8x1000: chiariamo Il contribuente in sede di dichiarazione dei redditi è invitato a esprimere anche la propria preferenza sull’8x1000 e sul 2x1000 dell’IRPEF, il che può far pensare che siano similari al 5x1000; non c’è però possibilità di confondersi, poiché sono misure diverse. L’8xmille, infatti, è la quota del gettito fiscale dell’IRPEF diviso tra lo Stato e le diverse confessioni religiose che hanno firmato con esso il protocollo d’intesa, quota che verrà spartita tra tutte quelle presenti laddove il contribuente non apponesse alcuna firma. Il 2x1000, invece, è quella misura fiscale, sempre di quota IRPEF, ma volontaria, che può essere destinata al supporto di un partito politico aderente al protocollo d’intesa. Le scelte non sono in alcun modo alternative tra loro (ma anzi, effettuabili anche contemporaneamente) e in tutti e tre i casi non costituiscono una maggiorazione delle imposte dovute.