Danni da cinghiali e peste suina Le Regioni corrono ai ripari

Emilia Romagna e Marche mettono in campo azioni per proteggere gli allevamenti suinicoli. Cia - Agricoltori italiani chiede al Governo "cinquanta milioni immediati per le aziende colpite"

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I ‘grattacapi’ causati dai cinghiali non si limitano agli ingenti danni provocati alle colture agricole. È infatti sempre più incombente la minaccia di questi suidi in quanto veicolo di diffusione della peste suina africana (Psa), una malattia che se colpisce gli allevamenti suinicoli potrebbe mettere a serio rischio un settore dell’economia nazionale molto importante. Il virus – non trasmissibile all’uomo – è altamente contagioso esclusivamente per suini e cinghiali, con una mortalità fino al 90 per cento dei casi.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ritiene indispensabile e urgente introdurre le nuove misure contenute nella bozza di decreto-legge de Ministero, che le Regioni hanno visionato. Si tratta di due azioni, ovvero il prolungamento fino a cinque mesi della attività di caccia al cinghiale, consentendo una riduzione del numero di questi animali attraverso i metodi consentiti dalla legge, fra cui anche la braccata che negli ambienti boschivi si presenta più efficace. Poi l’estensione dei piani di controllo anche alle aree in cui attualmente non sono previsti, ma dove i cinghiali provocano gravi danni. Tra gli interventi più efficaci messi a punto dalla Regione c’è il Piano di controllo sulla specie, che amplia la possibilità di autodifesa da parte degli agricoltori anche con coadiutori di fiducia, oltre alle misure che la legge consente, sulla base delle indicazioni dell’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale.

Anche la Regione Marche ha costituito il Nucleo di coordinamento per la prevenzione e la sorveglianza della Psa e sono state adottate tutte le prime misure di informazione e prevenzione possibili. "Questa situazione richiede un innalzamento del livello di guardia e l’attivazione di una struttura operativa che possa orientare le ulteriori misure di contrasto sulla base di quanto previsto dai Piani di sorveglianza nazionale e regionale della Psa", afferma il vicepresidente della regione Marche Mirco Carloni.

"Cinquanta milioni di indennizzi garantiti e immediati per sostenere le aziende colpite e il settore suinicolo nazionale, oltre a quelli già stanziati dal Governo, ma ancora non liquidati", è l’appello urgente di Cia-Agricoltori Italiani. "Si sta perdendo tempo prezioso, i piani di abbattimento della fauna selvatica vanno a rilento nel Nord Ovest – solo 2mila ungulati sui 50mila stimati. Nel frattempo, le aziende colpite non hanno ancora ricevuto un euro di indennizzi, in un momento di generale crisi di redditività per la suinicoltura, per i forti rincari energetici e il prezzo del mais alle stelle". L’associazione chiede al Governo un intervento deciso sul piano di abbattimenti dei cinghiali, non più rimandabile e auspica in questa fase un maggiore coinvolgimento delle associazioni agricole.

cla. fe.