La virata in positivo del settore Quantità e valore, l’export recupera

I dati Istat elaborati da Fruitimprese: nei primi sei mesi dell’anno controvalore a 2,6miliardi di euro (+13,9%). L’import cala, tornano in attivo tutti i saldi e il trend di ripresa interessa tutti i principali segmenti del settore

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di Marco Principini

Recupera in quantità e valore l’export ortofrutticolo nel primo semestre dell’anno. Il raffronto con i primi sei mesi del 2020, nelle elaborazioni Fruitimprese su dati Istat, porta il controvalore a 2,6 miliardi di euro (+13,9%) e le quantità a 1,8 milioni di tonnellate (+10%). L’import cala in valore (-9,5%) e in quantità (-8,1%) e i saldi – segnala l’Associazione che riunisce le imprese ortofrutticole italiane – tornano tutti positivi: in valore (635 milioni euro) e in quantità (12.735 tonnellate). Trend in ripresa per i principali segmenti: frutta fresca +16,5% (oltre 1,1 miliardi euro) e frutta secca +37,3% (oltre 317 milioni euro).

I prodotti campioni di export sono le mele per un controvalore di quasi 522 milioni euro (+15,45%), i kiwi (quasi 277 milioni euro +18,34%), le pere (quasi 64 milioni euro +46,80%). Registrato un exploit delle nocciole sgusciate: +126% per 155,5 milioni euro. Buono il trend dell’avocado con quasi il 49% in più e un controvalore di oltre 49 milioni euro. La tendenza positiva viene confermata anche dal raffronto col primo semestre del 2019, cioè l’anno pre-pandemia: in questo caso il raffronto con l’export del 2019 segna una crescita del 22,6%.

"I dati – commenta il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi – confermano un commercio internazionale in buona ripresa quest’anno, con le nostre imprese molto attive e dinamiche e presenti su tutti i mercati di riferimento. Si registra un saldo positivo nell’import anche in quantità mentre il valore dell’export su base annua dovrebbe superare i 5 miliardi euro, quindi un livello importante, che conferma il secondo posto nella classifica del food nazionale". Tornano ai livelli pre-Covid, nel primo semestre del 2021 anche i consumi di frutta e verdura delle famiglie italiane, ma sempre in calo rispetto allo stesso periodo del 2020. È quanto emerge dall’Osservatorio di mercato di Cso Italy Centro servizi ortofrutticoli, su elaborazione dei dati Gfk, secondo il quale i 2,9 milioni di tonnellate di ortofrutta fresca acquistata tra gennaio e giugno sono diminuiti del 5% anno su anno, ma per una quantità invariata rispetto alla media del triennio 2017-2019. Un dato positivo arriva dall’ortofrutta biologica che sale a 171 mila tonnellate con una crescita dell’1% rispetto al 2020.

Analizzando le categorie, il primo semestre si chiude con 1,48 milioni di tonnellate di frutta acquistata, il -6% rispetto al 2020, con un prezzo medio di 2,27eurokg, in discesa del 3%. Le dieci specie piu’ richieste sono state arance, mele, banane, clementine, fragole, pere, limoni, kiwi, ananas e mandarini. Per gli ortaggi i volumi sono leggermente al di sotto del 1,5 milione di tonnellate, con una flessione del 5% rispetto al 2020.