L’effetto restrizioni si fa sentire Il fatturato registra un calo del 3%

Nel 2020 il peso del Covid sull’intero comparto. In flessione anche le esportazioni, ma solo in volume. L’analisi di Calderone (Assica): "Anche la chiusura dell’Horeca ha inciso nettamente sulla domanda"

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di Marco Principini

Si sono fatti sentire gli effetti del Covid sul settore delle carni e dei salumi nel 2020. A calare è il fatturato, del 3,3%, totalizzando 8.237 milioni di euro, mentre la produzione di salumi è del 7,1%, attestandosi a 1.093 milioni di tonnellate, come anche per il valore alla produzione sceso del 3,6% pari a 7.927 milioni di euro. In flessione del 7,2% anche le esportazioni ma solo in volume (170.137 tonnellate), con una crescita a valore del 2,5%).

Sono i dati resi noti da Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi nell’assemblea annuale dove è stato presentato il progetto "Trust Your Taste" per migliorare il grado di conoscenza e consumo consapevole dei prodotti agricoli Ue attraverso la promozione della cultura produttiva della carne suina e dei salumi. Quanto alla classifica dei singoli prodotti sul fronte dei consumi interni, il primo posto spetta sempre al prosciutto cotto con una quota del 27,2% del totale dei salumi, seguito dal crudo con il 21,8%, da mortadella e wurstel scesi al 19%, il salame all’8,1% e la bresaola al 2,5%. Chiudono gli altri salumi al 21,3%.

"Il risultato delle esportazioni rispecchia le dinamiche generate dalla pandemia – ha detto il direttore di Assica, Davide Calderone – sul fronte volumi, la chiusura dell’Horeca e l’adozione di provvedimenti restrittivi per contenere la diffusione del virus in molti mercati chiave per le nostre esportazioni, ha avuto come effetto principale quello di indurre una flessione, in alcuni trimestri anche grave, della domanda di salumi. Sul giro d’affari, l’accresciuta domanda per prodotti a maggiore valore aggiunto, soprattutto vaschette, e l’aumento dei costi determinato dalla eccezionale situazione sanitaria – ha aggiunto – hanno impresso una spinta non trascurabile ai prezzi del prodotto finale".

Le false indicazioni di origine sui salumi mettono a rischio un mercato dei prodotti a denominazione (Dop) a base di carne che vale 5 miliardi di euro, danneggiando la reputazione di specialità Made in Italy consumate in tutto il mondo. È quanto afferma la Coldiretti, nell’esprimere apprezzamento per l’operazione dei carabinieri del Comando per la Tutela Agroalimentare che hanno smascherato irregolarità in prodotti a base di carne. L’operazione ‘Barbecue Due’ è particolarmente importante, segnala la Coldiretti, perché oggi gli allevamenti devono affrontare la concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero e spacciati come nazionali, mentre stanno aumentando i costi di produzione. Per la Coldiretti occorre tutelare un settore di punta dell’agroalimentare come la norcineria nazionale che offre lavoro nella filiera a circa 100 mila persone.