Pere, presto il via all’export in Cina Si attende l’ok della Corea per i kiwi

Nel 2023 potrebbe essere approvato il protocollo con Pechino. CSO Italy: "Ora il principio di reciprocità". Nelle Marche nasce un’azienda leader nelle nettarine piatte. Saranno messe a dimora 60mila piante

CSO Italy ha coordinato la visita ispettiva delle autorità cinesi nelle aziende

CSO Italy ha coordinato la visita ispettiva delle autorità cinesi nelle aziende

di Lorenzo Frassoldati

Buone notizie per la frutta dell’Emilia Romagna. Nel 2023 si potrebbero sbloccare le esportazioni di pere italiane in Cina. È il risultato della visita ispettiva delle autorità cinesi – coordinata da CSO Italy – in Emilia Romagna, dove è il 70% della produzione nazionale. Se il protocollo – che fissa le condizioni dell’export – sarà approvato entro il primo semestre 2023, le prime esportazioni potrebbero iniziare alla fine del prossimo anno. Poi, fa sapere CSO Italy, sarà la volta delle mele.

Ma il lavoro di CSO Italy non si è limitato al dossier Cina. In ottobre si è conclusa la visita in Emilia Romagna e Calabria di ispettori della Corea del Sud, preceduta dalla visita di una delegazione di Taiwan in Emilia Romagna, Piemonte e Alto Adige, entrambe coordinate da CSO Italy e, per i taiwanesi, anche da Assomela.

L’Italia può esportare mele a Taiwan dal 2019. Ma è previsto che per ogni campagna di esportazione ispettori taiwanesi effettuino controlli in loco. La visita è andata bene, riporta CSO Italy. E Taiwan ha autorizzato le esportazioni, per la campagna 2022-23, di tutte le aziende coinvolte nel programma.

Per l’export di kiwi in Corea del Sud vige la stessa regola della visita ispettiva per ogni campagna. Sono state ispezionate aziende di eccellente livello in Emilia Romagna e Calabria, e ora si attende l’autorizzazione formale delle autorità di Seul. "La piena disponibilità di aziende e Servizi Fitosanitari, oltre alla collaborazione del Ministero, sono state la chiave di questo successo – spiega Simona Rubbi, responsabile relazioni Internazionali CSO Italy –. Sarebbe ora auspicabile quanto da tempo CSO Italy chiede: l’attuazione del principio di reciprocità con questi Paesi. Si eviterebbero inutili costi e di fatto si annullerebbero le barriere commerciali".

In Emilia Romagna intanto è entrata nel vivo la nuova Pac 2023-27. Le OP-organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo e pataticolo hanno presentato alla Regione i rispettivi programmi operativi per accedere ai finanziamenti previsti dalla normativa Ue. Per l’ortofrutta sono stati presentati all’assessorato Agricoltura sette programmi operativi da parte di sei Associazioni di OP.

Nell’insieme i programmi avranno un valore di 157 milioni; il contributo Ue ammonta a 83,4 milioni per l’applicazione di tecniche produttive a basso impatto ambientale, nuovi impianti frutticoli e interventi di ammodernamento delle strutture di lavorazione e conservazione dei prodotti.

Novità di questa nuova Pac sono i contributi per il settore delle patate: la Regione ha riconosciuto tre OP regionali che hanno presentato il proprio programma operativo. Il fondo-patate ammonta a 3,4 milioni su una produzione commercializzata dichiarata di 34,9 milioni; gli aiuti Ue varranno 1,7 milioni.

Intanto nelle Marche, in provincia di Fermo, nasce un’azienda leader nelle nettarine piatte. A crearla è Marco Eleuteri, presidente di Op Armonia, con l’impresa di famiglia, l’Azienda agricola Eleuteri, tra i principali produttori europei di pesche e nettarine piatte. L’appezzamento si chiama Anfiteatro, come la forma dell’area di 32 ettari, un tempo destinato al pascolo e con un vecchio vigneto ormai abbandonato, rilevata da Eleuteri per valorizzare un terreno in disuso e riconvertirlo con nuove varietà di nettarine piatte. L’investimento è di 2 milioni di euro. Saranno messe a dimora 60mila piante.