"Sostenibilità, la chiave vincente"

Lunghi (BolognaFiere): a Marca e Sana Slow Wine Fair aziende attente all’impatto ambientale delle produzioni

di Luca Orsi

BolognaFiere festeggia il sold out già raggiunto dalla prossima edizione di ‘Marca’, il secondo Salone in Europa (l’unico in Italia) dedicato alla Marca del Distributore, che si terrà sotto le Due Torri il 19 e 20 gennaio 2022. Organizzato da BolognaFiere in collaborazione con Adm (Associazione distribuzione moderna), in cinque anni è passato da 500 a oltre 900 espositori. Intanto si lavora all’organizzazione di ‘Sana Slow Wine Fair’, manifestazione internazionale "dedicata al vino buono,pulito e giusto" (così lo slogan), a Bologna dal 26 febbraio all’1 marzo del prossimo anno.

"Si tratta di due eventi collegati da un comune denominatore, un megatrend del mercato: il fortissimo interesse per il tema della sostenibilità", spiega Domenico Lunghi (foto a destra), direttore Business Unit Private Label, Food & Pet Industry di BolognaFiere. Sostenibilità "non solo del prodotto e dell’impatto ambientale della produzione". Ma anche dal punto di vista "dell’impatto sociale, con attenzione a temi come le certificazioni ambientali, il rispetto dei diritti umani e il lavoro minorile".

È un tema che coinvolge anche la Grande distribuzione?

"Certamente. La Grande distribuzione non può non seguire le esigenze del consumatore. Per esempio, sempre più aziende della Grande distribuzione che si fanno fare prodotti biologici, impongono anche un packaging sostenibile. Perché oggi il consumatore, soprattutto quello più giovane, è molto attento anche ai dettagli di ciò che sta ‘intorno’ al prodotto".

Il bio, però, non è per tutti: è ancora molto caro.

"È vero che un certo tipo di prodotto è più ricercato dal consumatore che può spendere di più per avere un cibo biologico. Ma è anche vero che anche nei discount il settore bio è in forte crescita".

Il tutto esaurito di ‘Marca’ fa pensare di essere alla fine del tunnel della pandemia?

"Visto, purtroppo, il perdurare dell’emergenza pandemica, è ancora presto per cantare vittoria. Certo, le aziende hanno una voglia enorme di tornare a lavorare in presenza, per potere fare apprezzare al meglio i loro prodotti. Gli eventi digitali – che pure hanno dato ottimi risultati di partecipazione degli operatori – non possono essere sostitutivi delle fiere in presenza. Dove, parlando di food, i prodotti si possono toccare, annusare, assaggiare...".

Come vanno le nostre aziende sui mercati esteri?

"Molte aziende italiane producono per conto terzi nei mercati europei. La qualità dei prodotti italiani, soprattutto nel settore food, è molto apprezzata e ricercata all’estero".

Veniamo alla novità del Sana Slow Wine Fair. Come è nata l’idea?

"Parlando con gli amici di Slow Food abbiamo pensato di realizzare una manifestazione che mettesse a confronto cantine che producono vini di altissima qualità. Prodotti di eccellenza, italiani e internazionali, con dietro la medesima filosofia: massima attenzione alla sostenibilità e all’ambiente".

Di che numeri si parla?

"Pensiamo di avere un migliaio di cantine presenti, un terzo delle quali non italiane. Saranno tutti produttori che praticano un’agricoltura sostenibile, attenta a preservare le peculiarità del paesaggio, e che si impegnano per una crescita sociale e culturale delle campagne dove coltivano le loro vigne. Sono sempre di più le cantine che, nel solco di un generale rinnovamento agricolo, hanno avviato la sperimentazione e il ricorso a sistemi di coltivazione sostenibili, praticando l’agricoltura biologica e biodinamica".

Al Sana Slow Wine Fair Ci saranno soltanto produttori di vini?

"No, la manifestazione vuole riunire i vari attori della filiera del vino: dai produttori agli importatori e distributori, dagli enotecari ai ristoratori, dai sommelier ai comunicatori, agli appassionati. Ispirati all’idea di un vino buono, pulito e giusto per tutti".