BENEDETTA CUCCI
Agrofutura 

Agrofutura, il nuovo agroalimentare. “I dazi non ci spaventano, più prodotti negli Usa”

Si conclude la tappa bolognese del festival organizzato dai nostri giornali. Mammi, assessore dell’Agricoltura dell’Emilia-Romagna: valiamo 7 miliardi. La due giorni ha visto la partecipazione di 37 speaker, evento seguito online da 58mila persone

Agrofutura, il nuovo agroalimentare. “I dazi non ci spaventano, più prodotti negli Usa”

“L’Emilia-Romagna è il cuore agroalimentare del Paese, valiamo sette miliardi, naturalmente è difficile fare delle valutazioni comuni, omogenee, ci sono filiere che vanno molto bene e altre che soffrono di più”. E proprio per tenere alta la qualità produttiva dell’agricoltura dell’Emilia-Romagna, è necessario puntare anche all’estero, a partire dagli Stati Uniti d’America, dazi o non dazi: parole dell’assessore regionale per l’Agricoltura Alessio Mammi, alla giornata conclusiva del festival Agrofutura, grande progetto territoriale e mediatico, ideato per restituire un quadro approfondito di questa ricchezza economica, attraverso interventi politici, economici, tecnologi, accademici e anche ispirazionali, grazie alle storie di chi ha scelto la terra come vita. Il tutto con uno sguardo al futuro, saldamente radicati nella storia e nella tradizione che ancora ha molto da insegnare.

Gli assessori regionali Irene Priolo e Alessio Mammi, a destra Enrico Postacchini (Ascom)
Gli assessori regionali Irene Priolo e Alessio Mammi, a destra Enrico Postacchini (Ascom)

Realizzato da QN-Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino e La Nazione, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dalle Regione Toscana, con il patrocinio del Comune di Bologna e main partner Bper Banca, la due giorni di Agrofutura ha visto la partecipazione di 37 speaker, 23 esercizi commerciali, 9 partner e la realizzazione di 16 laboratori. L’evento è stato inoltre seguito online da 58.136 persone.

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L’assessore Mammi ha affrontato il tema restituendo un’ampia panoramica sul presente e il futuro che andrà affrontato con attenzione, soprattutto per le filiere più sofferenti.

“Il primo problema è soprattutto in campo vegetale – ha sottolineato – e riguarda il salvataggio delle produzioni che soffrono i cambiamenti climatici”.

E prosegue: “Abbiamo avuto tanti danni in questi anni, dalle gelate alla siccità e fino alle alluvioni, quindi questo ambito rappresenta per noi la priorità”.

Ma ha parlato anche di export, affermando che “bisogna continuare a portare i nostri prodotti in tutto il mondo”, non nascondendo la preoccupazione per i dazi. “La miglior difesa è l’attacco – lancia il messaggio – e a giugno saremo di nuovo a New York per portare i nostri prodotti Dop e Igp in un mercato molto importante, perché l’Emilia-Romagna è la regione che esporta di più negli Stati Uniti d’America, con 44 prodotti Dop e Igp che valgono tre miliardi e mezzo, un grande valore economico, sociale ma anche culturale”. E raccontando dei programmi futuri ha svelato il possibile arrivo di due nuove certificazioni virtuose i cui dossier sono in mano alla commissione europea: da una parte l’erbazzone reggiano Igp e dall’altra l’olio dei colli bolognesi Dop, due proposte fatte nei mesi scorsi. “C’è stato un comitato di associazioni, cittadini e imprese che li hanno presentati, la commissione le sta valutando, il ministero ha dato l’ok, e mi auguro che entro fine anno si possa avere almeno uno dei due nuovi prodotti Dop o Igp”.

Tra i partner che hanno creduto nella manifestazione conclusasi tra Palazzo Pepoli e la serra Casa Carlino in piazza Minghetti, Inalca-Gruppo Cremonini, Orogel e Selenella, partner scientifico l’Università di Bologna, partner di ‘Agrofutura in città’ è stata Confcommercio Ascom Bologna, e inoltre i partner per i progetti ‘verdi’ Green Design e Gianluca di O2Farm. Fondamentale la collaborazione di Gabriella Castelli di Laboratorio delle Idee e Paola Congedo di Tavola della Signoria.