LUCA RAVAGLIA
Agrofutura 

Il festival Agrofutura a Cesena. “Agroalimentare, ecco le sfide”

Innovazione, sostenibilità e cambiamenti climatici: il nostro focus con i protagonisti del settore

Cesena, 26 giugno 2025 – Appuntamento a Cesena, nel cuore pulsante della Romagna. L’inizio è un applauso. Un applauso che questo territorio si merita per quello che ha vissuto nel suo recentissimo passato – un’alluvione impossibile da dimenticare – e per il modo col quale sta lavorando sodo per rialzarsi.

Il Festival Agrofutura oggi dopo le tappe di Bologna e Firenze è arrivato alla Biblioteca Malatestiana (foto), un patrimonio dell’umanità Unesco trasformato in location d’eccezione dove parlare di innovazione, sostenibilità e sviluppo del comparto agroalimentare.

Da sinistra Andrea Gianotti, il sindaco Enzo Lattuca, Bruno Piraccini, Marco Lazzari, Massimiliano Petracci e Federico Facciani
Da sinistra Andrea Gianotti, il sindaco Enzo Lattuca, Bruno Piraccini, Marco Lazzari, Massimiliano Petracci e Federico Facciani

Ad accogliere la folta platea formata da importanti figure del panorama imprenditoriale e istituzionale del territorio (era presente anche la deputata di Forza Italia, Rosalba Tassinari), ma anche da tanti cesenati interessati a cogliere dal vivo le tracce sul futuro che ci aspetta, è stato il vicedirettore del Resto del Carlino, Valerio Baroncini, che ha dialogato prima di tutto col sindaco Enzo Lattuca.

Video: rivivi l’evento 

"Il settore agricolo – ha commentato il primo cittadino – è stato e dovrà continuare a essere strategico per il nostro territorio. Dovrà esserlo pure in un contesto radicalmente cambiato, come i cambiamenti climatici e la recente alluvione che ci ha colpito stanno ampiamente dimostrando. A Cesena ci sono le imprese, l’università, il tecnopolo e soprattutto la tradizione".

Così il sindaco ha raccontato di un recente incontro con una centenaria che ricordava di quando il giorno dopo il matrimonio come regalo aveva ricevuto una zappa. "Oggi quel mondo non c’è più e non tornerà. Serve guardare avanti sapendo che lo sviluppo ha combattuto la povertà e portato tante cose positive, ma anche tante nuove sfide".

Ed è appunto di queste sfide che si è parlato nel corso della giornata. "Stiamo crescendo in un contesto nel quale il consumo alimentare è stabile – ha analizzato il presidente di Orogel Bruno Piraccini –. Siamo diventati protagonisti della filiera facendo da tramite tra il mondo dei produttori e i consumatori, perché il punto è produrre ciò che serve al mercato. Il programma di investimenti del gruppo nel triennio 2024-27 è di 200 milioni di euro. Offriamo prodotti sostenibili, che evitano sprechi e pensano alla tutela dell’ambiente. Il futuro del comparto e delle nuove generazioni dipenderà da ciò che riusciamo a fare oggi".

Marco Lazzari, responsabile del servizio agri banking di Bper Banca, ha invece analizzato l’argomento dal punto di vista degli istituti di credito: "La filiera agricola è una delle poche che sta crescendo a livello di export e ha peculiarità tutte sue. Per questo è importante riuscire a parlare la stessa lingua e per questo noi abbiamo assunto agronomi con l’intento di agevolare il dialogo con chi si aspetta legittimamente che chi gli sta davanti capisca prima di tutto le sue esigenze. Esigenze che sono ampie e complesse, perché nel settore si sta investendo davvero tanto, a partire dai processi tecnologici, sulla scia in particolare del ruolo giocato dalle nuove generazioni. Di più: un’azienda su tre in questo comparto è femminile. Le donne portano concretezza e determinazione".

Parlando di innovazione, il ruolo dell’università è imprescindibile. "Da trent’anni a Cesena è stato attivato il corso di laurea in scienze e tecnologie alimentari – ha rilanciato Massimiliano Petracci, responsabile dell’unità organizzativa dell’omonimo dipartimento cesenate –. È stato possibile farlo perché l’Università di Bologna ha creduto fortemente in questo progetto. Ora siamo pienamente connessi con la città, offrendo tre corsi di studio, una laurea magistrale e un dottorato".

Sul tema ha rilanciato Andrea Gianotti, coordinatore del corso di laurea in Scienze e cultura della gastronomia: "Non formiamo chef o tantomeno grandi chef, ciò che offriamo è fortemente connesso alle esigenze del territorio e delle imprese. In cima alla lista c’è la valorizzazione della produzione, che deve passare dalla narrazione di ciò che in più il mondo agricolo sa offrire. E che i consumatori meritano di conoscere".

A chiudere il cerchio è stato Federico Facciani, presidente dell’Associazione della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì e Cesena. "Contiamo su cento soci – ha detto –: la nostra realtà è nata nel 2000 per fare fronte prima di tutto all’esigenza di rendere visibili le aziende vitivinicole del territorio. Oggi, ai tempi degli smartphone, di internet e dei social, le esigenze sono cambiate: lavoriamo per creare eventi all’interno delle aziende che si uniscano a esperienze a 360 gradi, tra escursioni e degustazioni di prodotti, per fare in modo che i visitatori, che vengono da fuori, ma anche della zona, conoscano appieno le eccellenze di questa fetta di Romagna".

Il festival Agrofutura è organizzato da Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, La Nazione, in collaborazione con le Regioni Emilia-Romagna e Toscana, e con il patrocinio del Comune di Cesena. Main partner Bper Banca; partner Amadori, Inalca-Cremonini, Orogel e Selenella. Green design partner O2Farm.