NICHOLAS MASETTI
Agrofutura 

"Cinquant’anni di storia. Cresciamo nell’export. Le Dop sono importanti"

Presidente Giovanni Guarneri del consorzio Provolone Valpadana Dop, rappresentate un prodotto molto riconosciuto tra gli italiani. Quanti associati avete e...

Presidente Giovanni Guarneri del consorzio Provolone Valpadana Dop, rappresentate un prodotto molto riconosciuto tra gli italiani. Quanti associati avete e...

Presidente Giovanni Guarneri del consorzio Provolone Valpadana Dop, rappresentate un prodotto molto riconosciuto tra gli italiani. Quanti associati avete e...

Presidente Giovanni Guarneri del consorzio Provolone Valpadana Dop, rappresentate un prodotto molto riconosciuto tra gli italiani. Quanti associati avete e che territori coprite?

"Il nostro consorzio fa parte del quadro nazionale delle Dop del settore lattiero-caseario, un quadro molto importante con un valore di 5,5 miliardi di produzione. Siamo una realtà produttiva che si snoda tra l’Emilia, in provincia di Piacenza, la Lombardia, il Veneto e una parte del Trentino. Ci sono 11 caseifici associati e la filiera è sostenuta da oltre 600 stalle. Dal territorio parte tutto. Siamo uno dei pochissimi formaggi che stagiona appeso".

Nel 2024 com’è andata la produzione?

"In crescita del 5,8 per cento. Abbiamo raggiunto le 7.400 tonnellate di Provolone Valpadana prodotto, sommando le tipologie dolce e piccante. Il valore della produzione è di 70 milioni di euro. La produzione si declina in oltre 700mila pezzi e le pezzature possono essere molto diverse a seconda della stagionatura e della tipologia. Si va dalle piccole, di 600-700 grammi, tipicamente dolci, fino ad arrivare ai 6, 10, 30, 60 chili. Più le pezzature salgono più è facile diventino piccanti, con maggiore stagionatura e con tutti quei sapori che lo contraddistinguono. La versabilità è molto importante".

Nel 2025 celebrate i 50 anni dalla nascita del consorzio di tutela del Provolone Valpadana. Un grande risultato.

"Il percorso è partito seguendo le normative comunitarie. Poi nel 1996 abbiamo ottenuto il riconoscimento Dop. Viene certificata l’origine degli alimenti degli animali, gli animali stessi, la tipologia dall’allevamento, il trasporto del latte, la produzione, la stagionatura e il confezionamento del prodotto. Noi abbiamo la funzione di controllo, promozione e tutela".

Capitolo export, come va?

"L’export è un obiettivo raggiunto, ma anche una chiave di sviluppo futuro. La quota, nel 2015, valeva circa il 20%. Nel 2024 era del 36%, nei primi mesi del 2025 sta crescendo a un ritmo del 2,5% e l’obiettivo è di arrivare al 40%. Parliamo di un formaggio ad alto valore aggiunto. Seguiamo lo sviluppo del Made in Italy agroalimentare. Ci collochiamo sesti per acquisti di quantitativi di formaggi Dop, inserendoci a pieno titolo tra quelli trainanti. Tra i paesi di riferimenti c’è la Spagna, dove c’è una cultura di utilizzo del Provolone, mutuata dall’Argentina: si consuma dolce e alla griglia. Poi Belgio e Germania in Europa, mentre extra Ue Canada, Stati Uniti e Australia".

Giunti ai 50 anni che obiettivi vi siete dati?

"C’è il tema della sostenibilità ambientale. Dobbiamo promuovere lo svillupo di pratiche sostenibili. Ci siamo dotati di strumenti in merito. Bisogna ridurre l’utilizzo dell’acqua e il consumo energetico. Quando un consumatore acquista un pezzo di formaggio Provolone Valpadana Dop deve sapere che una parte del valore va allo stagionatore, una parte al trasformatore ma quella significativa all’allevatore. Una catena che è molto importante. Tutti aspetti che vanno codificati con anche il nuovo regolamento comunitario 1143".

Nicholas Masetti