
Roberto Belli
Direttore Roberti Belli del Consorzio Salumi Dop Piacentini, coppa, salame e pancetta, tre salumi diversi, ma tutti dal Dna Piacentino. Perché creare un Consorzio che riunisce questi tre prodotti?
"Abbiamo in tutela tre denominazioni. La coppa piacentina, il salame piacentino e la pancetta piacentina, l’unico in tutta Europa. Un lavoro triplo su tre prodotti Dop. E poi, un altro fatto estremamente significativo è che i produttori piacentini, già dal 1992 quando l’Ue istituì il circuito Dop e Igp, aderirono subito e dal primo luglio del 1996 ricevettero le tre Dop. Una vera e propria tempestività. Inizialmente i Consorzi erano tre, ma i costi erano esagerati. Poi, dato che gli associati sono sempre gli stessi, nel 2006 si sono riuniti. Dodici associati che producono gli stessi prodotti".
Prodotti tipici locali che però hanno anche una grande forza internazionale. In che modo all’estero valorizzate i Salumi Dop Piacentini?
"L’attività principale del Consorzio è rivolta al mercato nazionale, il più importante. E poi ci muoviamo anche per arrivare in Francia, in Germania, negli Stati Uniti e in Canada. A breve avremo una missione a Parigi dove i produttori incontreranno realtà e importatori di prodotti italiani. Partecipiamo anche alle manifestazioni internazionali più importanti, come Anuga a Colonia. Sul mercato nazionale siamo stati recentemente con lo stand a Tuttofood a Milano. L’Italia settentrionale è il nostro mercato più importante ma con la Gdo i nostri prodotti arrivano dappertutto".
Cosa vi chiedono gli associati?
"Tutela, oltre alla promozione, per far sì che i nostri prodotti non siano contraffatti e commercializzati in modo non corretto. Spesso e volentieri ci ritroviamo la coppa piacentina Dop quando non lo è. Abbiamo un agente che vigila sul territorio per far sì che non ci siano inganni con loghi, nomi e marchi. E poi i disciplinari di produzione sono aggiornati, per adeguarli alle necessità di mercato. Per ogni denominazione c’è un disciplinare di produzione, un lavoro burocratico notevole. E poi facciamo progettualità partecipando a bandi che vengono attivati. I nostri prodotti sono sempre più conosciuti e visibili, un’attività che soddisfa le esigenze degli associati".
In che momento è il mercato dei salumi?
"Oggi il consumatore guarda molto al prezzo. I prodotti Dop hanno costi maggiori di produzione e prezzi maggiori di vendita, quindi non è semplice. Ma i nostri produttori si stanno difendendo molto bene. E poi la peste suina non ha di certo favorito il mercato".
Riunendo tre prodotti in un solo Consorzio siete un po’ un unicum in Italia. Quali sono i rispettivi pesi dei salumi nel vostro fatturato?
"Il fatturato maggiore arriva dalla coppa piacentina, intorno ai 16-17 milioni di euro di volume d’affare. Poi segue il salame piacentino che ogni anno produce un milione e 300mila pezzi. Mentre il terzo volume d’affari è quello della pancetta piacentina con 12 milioni di euro".
Nicholas Masetti