NICCOLO' GRAMIGNI
Agrofutura 

Dario Nardella: "Dalle filiere all’industria. Italia sempre più decisiva"

"L’Italia giocherà un ruolo sempre più decisivo sulle politiche agroalimentari grazie a tre fattori: il primo è la grande qualità...

Dario Nardella, ex sindaco di Firenze e attuale europarlamentare del Pd

Dario Nardella, ex sindaco di Firenze e attuale europarlamentare del Pd

"L’Italia giocherà un ruolo sempre più

decisivo sulle politiche agroalimentari grazie a tre fattori: il primo è la grande qualità delle filiere agroalimentari, dimostrata anche dal primato europeo per prodotti di indicazione geografica, Dop e Igp. Il secondo punto è la potenza dell’industria agroalimentare: l’Italia, dalla pasta al settore dolciario, è fortissima. Il terzo punto è la grande vocazione all’export. Il nostro Paese non deve andare però per conto proprio". Così Dario Nardella, europarlamen- tare e coordinatore dei socialisti e dem nella Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo. Ha le idee chiare sul ruolo che l’Italia deve avere nelle politiche agricole europee, tema di cui si parlerà nella tavola rotonda di Agrofutura Bologna.

L’Italia non vada per conto proprio: eppure c’è il rischio che lo faccia.

"Sarebbe controproducente perché qualunque politica commerciale, sia interna che internazionale, passa dalle decisioni che si prendono a Bruxelles".

Capitolo dazi: mosse e contromosse. Cosa deve fare l’Italia?

"Se confermati i dazi americani potrebbero essere fatali per la nostra economia, l’Italia deve prepararsi a rispondere con tutti i mezzi possibili, all’interno di un gioco europeo. Le possibilità sono diverse: una è l’apertura a nuovi mercati internazionali che siano in grado di valorizzare il Made in Italy, come il Sud America. A tal proposito è in discussione l’approvazione dell’accordo Mercosur che il Parlamento europeo dovrà votare dopo l’estate. Non si deve poi escludere un rilancio dei rapporti con la Cina. Un’altra azione da fare è rafforzare la competitività degli agricoltori e aziende agroalimentari italiane, sia attraverso la semplificazione che il rafforzamento della Pac nel bilancio europeo".

Cosa pensa di eventuali contro-dazi su prodotti americani?

"Non possono essere esclusi ma sono l’extrema ratio. La guerra dei dazi in ogni caso penalizza i Paesi esportatori come l’Italia". Parlava del Mercosur: può essere un salvagente?

"Può essere una grande opportunità, soprattutto per i prodotti di alta qualità, dai formaggi, ai prosciutti. A condizione che sia rispettato pienamente il principio della reciprocità degli standard produttivi per evitare che il nostro paese sia invaso da prodotti sudamericani a bassa qualità e prezzo come pollo, riso e bovini. Se approvato potremo avere la più grande area di libero mercato al mondo. E per regioni come Toscana ed Emilia Romagna può essere appunto una grande opportunità, abbiamo un patrimonio straordinario di prodotti made in Italy: dal Chianti classico al Parmigiano Reggiano, fino al prosciutto di Parma".

Quanti sono i danni dagli eventuali dazi?

"Si parla di più di due miliardi di danni totali, di cui quasi la metà sul vino: l’Unione italiana vini li ha quantificati in quasi un miliardo con dazi al 25%. Il 37% del vino toscano viene venduto negli Usa, quindi la Regione è colpita insieme a Emilia Romagna e Veneto".