NICHOLAS MASETTI
Agrofutura 

"Educhiamo i giovani a consumare ’giusto’. Ci conoscono all’estero"

Gianni Cesari, presidente del Consorzio dell’Asparago verde di Altedo Igp, per voi la parola tutela è fondamentale? "Sicuramente. Per noi è...

RAVAGLIA 01/05/24 CESENA GIANNI CESARI ASPARAGO VERDE DI ALTEDO IGP

RAVAGLIA 01/05/24 CESENA GIANNI CESARI ASPARAGO VERDE DI ALTEDO IGP

Gianni Cesari, presidente del Consorzio dell’Asparago verde di Altedo Igp, per voi la parola tutela è fondamentale?

"Sicuramente. Per noi è fondamentale. Qualsiasi cosa che viene fatta nell’ambito dell’asparago noi dobbiamo tutelarlo. Non ci sarebbe bisogno di chissà quale controllo perché siamo noi i responsabili. Dobbiamo mettere in atto la tutela che è però controllata anche da tanti altri enti. Avere la tutela è un grosso vantaggio e si cerca di tutelare nel modo giusto il prodotto".

Dove si produce maggiormente l’asparago?

"Le zone vanno delimitate in 52 comuni. Trenta sono in provincia di Bologna e 22 in provincia di Ferrara. Andiamo dalla via Emilia fino al fiume Po, da Crevalcore ai confini con il Ravennate. Ma non è detto che tutti i terreni siano pronti per produrre l’asparago con caratteristiche a seconda dei disciplinari. Solo certi terreni rispettano i parametri Igp".

Nel 2024 l’asparago ha totalizzato oltre 225 tonnellate di prodotto certificato e quasi 500 tonnellate di prodotto controllato raccolto. Come sta andando invece il raccolto quest’anno dell’asparago?

"Quest’anno purtroppo abbiamo già perso 20 giorni di raccolto per il maltempo. E sarà molto difficile da recuperare. Nei giorni di sole il prodotto è però stato di ottima qualità. Si spera di poter recuperare qualche giorno perso verso la fine di maggio".

Questo prodotto unico nel territorio come viene visto all’estero?

"L’asparago di Altedo è conosciuto non solo in Europa. Negli ultimi cinque anni, tra Consorzio e Sagra, ci siamo dedicati all’estero, andando a manifestazioni ed eventi per far conoscere ancora meglio il prodotto. Oggi abbiamo delle richieste di prodotto a cui non riusciamo neanche a farne fronte. Grazie alla Regione e ai Comuni cerchiamo di coinvolgere i produttori per avere maggiori asparagi certificati così da accontentare i clienti, anche all’estero. Ma la certificazione ha un problema di burocrazia per ottenerla. Ci sono tanti controlli, a volte eccessivi. E questo mette in difficoltà i produttori a non certificare. I prodotti italiani sono i migliori e quindi bisogna comprare solo i nostri. Che il ministero dell’Istruzione e dell’Agricoltura parlino tra di loro maggiormente. E che a scuola si riesca a creare il consumatore futuro. Questa sarà la scommessa: serve una formazione sull’acquisto, sul consumatore, su quello che bisogna prendere. Dagli Stati Uniti verranno ad Altedo, per dire, alcuni chef per presentare i loro piatti, con l’asparago che già portano nei loro ristoranti. Per il nostro cinquantesimo anno siamo stati a San Pietroburgo. A Bruxelles parlano sempre di più di noi. Abbiamo inoltre catene tedesche e austriache che chiedono i nostri asparagi. Dobbiamo quindi produrre di più il prodotto certificato, semplificandolo".

Dopo cinque anni di assenza è tornata a Malalbergo la sagra dell’asparago verde Igp di Altedo. Un grande passo in avanti.

"È tornata la Sagra paesana con le bancarelle, ma in questi anni il comitato promotore non è mai stato fermo perché abbiamo sempre seminato, vedi all’estero, dove ora ci riconoscono di più. Ci siamo dedicati maggiormente alle manifestazioni. Quest’anno con l’amministrazione nuova, insieme a Sagra e Consorzio, è tornata a fiorire".