
Cristoni racconta le attività del gruppo che cura gli allestimenti del festival "Aggiungiamo un elemento iconico per aiutare a comunicare al meglio".
Gianluca Cristoni, coordinatore Allestimenti Verdi 02 Farm, ci racconta come nasce la vostra, innovativa attività?
"Il nostro compito è quello di portare la serra, allestirla, collegarla, ma soprattutto dargli un’anima, un elemento iconico che in qualche modo riconduca visivamente già dall’esterno alle tematiche in questione".
Come nasce 02 Farm?
"Di particolare c’è che abbiamo convertito l’azienda: prima le piante erano al centro di una produzione tradizionale, ora diventano il cuore della comunicazione. Il ragionamento può essere banalizzato...".
Che intende?
"Mettiamola così: siamo i fornitori di grandi realtà come la Fiera di Bologna e i principali quartieri fieristici europei, e con le piante costruiamo un’ambientazioni, affiancando quello che oggi assume sempre più importanza: la brand reputation".
In cosa si traduce?
"Oggi le aziende vogliono essere sempre più green, sconfinando in alcuni contesti. Spesso questi allestimenti non sono nemmeno sostenibili, se pensiamo alle emissioni di co2 che vengono rilasciate anche solo per gli spostamenti. Ecco, noi volevamo essere davvero sostenibili".
Come?
"Dopo circa 40 anni, quindi da un po’ che facevamo questo cammino, quattro anni fa abbiamo ipotizzato di non muovere più solo gli alberi, ma le persone. Quindi abbiamo spostato il parco della biodiversità nato per l’Expo di Milano che, dopo un periodo itinerante, è stato inserito nella sezione logistica in Valsamoggia (Bologna, ndr)".
Com’è fatto?
"È costruito con una parte culturale e formativa. Abbiamo mantenuto anche gli stessi nomi di Expo, quindi la nostra arena da 2.000 persone oggi è l’Arena della terra".
E oggi?
"Oggi noi siamo riusciti a concentrare a alcune aziende molto importanti. Per i grandi brand allestiamo dai ‘family day’ ai meeting aziendali con contenitori costituiti banalmente da piante: siamo passati da vedere la serra come elemento esclusivamente produttivo a elemento conviviale, inserendo le persone all’interno di un contesto".
Per il futuro?
"Tutto era nato con l’obiettivo della formazione, quindi diventeremo una fattoria didattica e continueremo il percorso. Questo nostro peregrinare grazie alla tecnologia verde ci ha portare a svilupparne alcuni tipi molto evoluti, che si collegano in modo iconico ad esempio al bosco verticale di Boeri. Le piante, insomma, sono importanti perché rappresentano quello che usiamo per raccontare una storia di uomini, di semi, di piante".
Agrofutura che occasione è?
"Un format molto interessante, abbiamo aderito subito. Oggi il verde è un elemento di grande attenzione: dà valore aggiunto a qualcosa che è già ricco".
Francesco Moroni