
Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano Dop, che anno è stato il 2024 e come sta andando...
Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano Dop, che anno è stato il 2024 e come sta andando il 2025?
"Nel 2024 abbiamo proseguito nella crescita delle produzioni avviate negli ultimi anni, abbiamo performato ottimamente all’estero e in Italia e siamo stati la destinazione più redditizia al mondo per il latte da silomais. Anche le prospettive del 2025 sono positive purché la minaccia dei dazi Usa non si concretizzi, con prevedibili effetti negativi a catena. Nei primi quattro mesi del 2025 la produzione è salita del 3,75% rispetto allo stesso periodo del 2024, arrivando a 2.207.244 forme. Lo scorso anno l’export ha continuato a crescere, con un risultato storico nei 70 anni di vita del Consorzio. Queste performance confermano il Grana Padano il formaggio Dop più consumato nel mondo".
Dopo il Covid, il rincaro delle bollette e i conflitti mondiali, i dazi hanno spaventato tutto il vostro settore.
"Dobbiamo ricordare che il Grana Padano, da sempre, paga il 15% di dazio e oggi, con l’eventuale aggiunta di un’altra gabella del 20%, costerebbe all’ingresso in Usa quasi 6 euro al kg, cioè più del triplo di quanto un formaggio Usa paga per entrare nella Ue. Siamo fiduciosi, anzi sicuri, che il Governo troverà il modo di attenuare molto l’impatto degli dazi che potrebbero, altrimenti, costare al sistema Grana Padano nei primi 12 mesi di applicazione quasi 100 milioni di euro per un danno diretto, come una mancata esportazione in Usa del 20% del prodotto, che nel 2024 è stato di oltre 215.000 forme da 38 kg, e un danno indiretto per l’appesantimento nei magazzini delle forme non più vendute negli Usa. Di certo comunque non staremo a guardare, anzi comunque potenzieremo la promozione su altri mercati. Con un nuovo importante budget di marketing pari a 52 milioni di euro, il Consorzio Grana Padano si prepara ad affrontare le sfide future per diventare un brand sempre più globale, puntando su Asia, Australia e Nord ed Est Europa. Gli investimenti consentiranno anche di valorizzare la sponsorizzazione di Milano-Cortina 2026 e di supportare il lancio di una nuova campagna marketing. Integrando questi investimenti con il Piano Produttivo 2024-2027, puntiamo a vendere un milione di forme di Grana Padano Dop in più entro il 2028 con un miliardo di euro di nuovo valore creato e generandone uno complessivo di 4,7 miliardi di euro e quindi con un incremento del 27% rispetto al 2023".
Una delle vostre sfide è affrontare chi cerca di copiarvi e contraffare ogni giorno il prodotto, soprattutto all’estero. Come agisce in questo caso il Consorzio?
"L’Italian Sounding, le imitazioni del Made in Italy, fattura 120 miliardi, circa il doppio del valore complessivo dell’export italiano di qualità. Per il Consorzio Grana Padano è necessario favorire le intese bilaterali tra l’Unione europea e altri Paesi, come avvenuto con Canada e Giappone. Inoltre, il Consorzio rafforza la sua attività di vigilanza all’estero, dove sono stati visitati da personale ispettivo 2.480 esercizi commerciali localizzati in 18 Stati europei. Nuove minacce arrivano poi dal web su siti stranieri. L’impiego della piattaforma dell’azienda specializzata Griffeshield s.r.l ha consentito di analizzare 564 annunci presenti sul web e di attivare 54 iniziative di rettifica o rimozione degli annunci ritenuti lesivi della denominazione protetta".
Nicholas Masetti