CRISTINA DEGLIESPOSTI
Agrofutura 

Il nuovo agroalimentare. “Cambiamenti climatici e AI sono le sfide da vincere”

A Bologna il primo festival della filiera organizzato dai nostri giornali. Il governatore de Pascale: “Bisogna restare competitivi con meno emissioni”. Il sindaco Lepore: “Il limite dell’intelligenza artificiale è il consumo di risorse”

Il nuovo agroalimentare. “Cambiamenti climatici e AI sono le sfide da vincere”

Intelligenza artificiale, sostenibilità e cura dell’ambiente. Eccoli qui i temi emersi ieri a Bologna dalla conferenza di apertura di Agrofutura, il primo festival della fliera agroalimentare organizzato da Qn Quotidiano nazionale, Resto del Carlino e Nazione, finanziato dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana, main partner Bper Banca e con partner Inalca-Gruppo Cremonini, Orogel, Selenella.

Una due giorni di lavori – nella cornice di Palazzo Pepoli, Casa Carlino in piazza Minghetti e nei 23 esercizi selezionati da Confcommercio-Ascom – che porta a sfilare su un inedito green carpet nel cuore della città chi la filiera la costruisce ogni giorno: dai produttori ai consumatori, dalle istituzioni all’Università, passando per le associazioni, gli chef, i distributori.

Il sindaco Matteo Lepore, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Mirco Carloni, il Governatore dell'Emilia-Romagna Michele de Pascale
Il sindaco Matteo Lepore, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Mirco Carloni, il Governatore dell'Emilia-Romagna Michele de Pascale

Parlare di agricoltura oggi “vuol dire parlare di noi”, ha ricordato Agnese Pini, direttrice di Qn-Resto del Carlino aprendo i lavori della business conference di Palazzo Pepoli, mentre sullo schermo scorrevano le immagini di lavorazioni meccaniche nelle campagne e agricoltori al lavoro.

“Questo video lo abbiamo realizzato interamente con l’AI – ha svelato Pini –: non c’è niente di vero, eppure è tutto vero. È una provocazione la nostra, perché anche l’agricoltura è nata da un’intuizione tecnologica e oggi non possiamo non tenere conto dell’AI, anche in agricoltura”. Ad Agrofutura “incontrerete le persone reali, che stanno dietro e davanti all’agricoltura. In questa parola c’è il senso di futuro”, ha aggiunto il vicedirettore del Carlino, Valerio Baroncini, che ha voluto ricordare con un applauso i morti dell’alluvione che nel 2023 colpì l’Emilia-Romagna e le Marche, di cui ieri ricorreva il secondo anniversario.

Dalla Bologna delle acque e dei mulini, della lana e della seta che ha fatto dell’industria manifatturiera un suo pilastro, alla città “del supercalcolo e dei supercomputer che, però, hanno il grande limite delle risorse – ha preconizzato il sindaco Matteo Lepore –. Per una ricerca veloce su ChatGpt serve un litro d’acqua. Il limite dell’AI, quindi, sarà il pianeta stesso”. La sfida, pertanto, per Bologna che punta alla decarbonizzazione nel 2030 sarà quella dell’energia. “Mentre il governo pensa al nucleare, noi puntiamo sulle rinnovabili”, mette in chiaro Lepore ricordando che “il Tecnopolo consuma come un comune di 18mila abitanti” ma che la città “ha già individuato le aree idonee” per le rinnovabili.

Accento sui “cambiamenti climatici devastanti” per il presidente della Regione Michele de Pascale: gelate, grandinate e alluvioni “sono alcuni degli eventi, ma non i soli, che stanno cambiando in modo radicale il modo di fare agricoltura”. Il governatore ha ricordato i 70 milioni messi a bando dalla Regione per le gelate andati subito esauriti, mettendo in luce “la resilienza del nostro territorio” anche di fronte alle calamità. Il tema oggi è dimostrare come “rimanere competitivi riducendo le emissioni”, anche con “tutele e politiche serie”. Immediata la risposta in numeri del presidente della Commissione Agricoltura della Camera Mirco Carloni, che a ricordato i “25 milioni per finanziaria la lotta allo stress idrico e ai parassiti” e i “100 milioni investiti in start-up innovative per l’agricoltura”.

Poi, ambiente protagonista. Per de Pascale in una regione alluvionata due volte in un anno la sicurezza del territorio “è diventato il tema, non uno dei temi, perché nessuna impresa investe senza avere certezze di ciò che facciamo per il territorio”. Quindi sì alle casse d’espansione “anche se ad alcuni non andranno bene”. Infine, uno sguardo all’Europa, che ha acceso il dibattito tra i due. Carloni ha sottolineato come “troppo a lungo l’Ue ha visto gli agricoltori come portatori di pressioni indebite sull’ambiente”, ma “l’atteggiamento ora sta cambiando”. Posizione non condivisa da de Pascale: “L’Europa si è data delle regole da sola che oggi stanno mettendo in difficoltà il nostro manifatturiero: il dato è oggettivo”.