
Davide Vernocchi è il presidente di Apo Conerpo
La produzione ortofrutticola italiana si trova ad affrontare una delle fasi più complesse della sua storia. Tra cambiamento climatico, vincoli normativi europei sempre più stringenti e una competitività globale in costante aumento, il settore si trova a un bivio. Ma come spesso accade, è proprio nei momenti più difficili che possono nascere nuove opportunità. Di fronte a queste sfide, Apo Conerpo (la principale Organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, che aggrega 50 cooperative e oltre 6.000 soci in tutto il Paese) manda un messaggio chiaro. "Non possiamo limitarci a resistere mentre il nostro settore lotta per la sopravvivenza – dice il presidente Davide Vernocchi –. Dobbiamo impegnarci per il futuro, cominciando già oggi a costruirlo. Ritengo che le direttrici principali da percorrere siano quelle della ricerca e dell’innovazione, dell’aggregazione di qualità e della capacità di fornire risposte al mercato nel segno della sostenibilità ambientale, certo, ma anche economica per i produttori ortofrutticoli. Solo così possiamo trasformare le difficoltà in occasioni di crescita".
"Abbiamo la competenza, la passione e la capacità di adattarci ai cambiamenti. E le ragioni per mantenere accesa la luce della speranza ci sono", prosegue Vernocchi. La ricerca è il cuore pulsante di questa visione: come emerge dai dati di Finaf – Associazione di organizzazioni di produttori transnazionale, di cui è socia fondatrice Apo Conerpo – soltanto nel 2025 sono stati presentati ventuno progetti, di cui venti già approvati, per un investimento complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. "Parliamo di risorse importanti – aggiunge Vernocchi –, che coprono tutte le principali filiere che vedono impegnati i nostri soci, dalle frutticole alle orticole fino al pomodoro da industria. È una dimostrazione concreta di uno degli obiettivi principali di Apo Conerpo: garantire ai produttori strumenti innovativi e competitivi. E i segnali positivi che arrivano dai diversi progetti lasciano intendere come siano stati imboccati i giusti percorsi per garantire ai nostri produttori le risposte di cui hanno bisogno. Questo ci permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo, lasciandoci immaginare un’ortofrutticoltura che possa tornare a essere attrattiva per chi vuole investire sul domani, a partire dalle generazioni più giovani". "La ricerca scientifica non è soltanto una leva strategica, ma un vero e proprio motore di cambiamento – evidenzia il direttore generale di Apo Conerpo, Daniele Maria Ghezzi –. Sono tanti i fronti che ci vedono impegnati in prima linea: innovazione varietale, miglioramento delle resistenze alle fitopatie e al cambiamento climatico, difesa delle risorse essenziali come l’acqua, progetti per la sostenibilità ambientale. La ricerca è uno dei pilastri della nostra azione quotidiana, su cui investiamo importanti risorse".
Ma la ricerca, da sola, non basta. "Al mondo ortofrutticolo serve sempre più aggregazione di qualità: non basta ‘mettersi insieme’ per intercettare delle risorse pubbliche – avverte il presidente di Apo Conerpo –. Serve costruire dei progetti concreti, condividere strategie e garantire un coinvolgimento reale dei soci lungo tutta la filiera, dalla produzione fino alla commercializzazione. Soltanto così possiamo offrire risposte efficaci e durature alle sfide del mercato". "Crediamo profondamente nell’importanza delle connessioni nel settore ortofrutticolo – approfondisce Ghezzi – e nella capacità attrattiva di un’organizzazione di produttori come la nostra. Aggregarsi in modo virtuoso significa mettere in campo economie di scala e avere la capacità di incidere sul mercato, ma anche investire nel solco dei valori di una cooperazione autentica, radicata nei territori e capace di valorizzare il lavoro dei produttori. È una sfida che richiede visione e coraggio, ma che può garantire stabilità economica e crescita sostenibile".