Leonardo Marras: "Toscana meta ideale per vacanze di gusto"

L’assessore regionale al Turismo: "La tavola è il primo motivo di viaggio". Da solo il territorio pesa per l’11% della spesa per ristorazione nazionale. E compie 25 anni il progetto ’Vetrina’ che raccoglie oltre 2mila imprese. .

L’assessore regionale al Turismo: "La tavola è il primo motivo di viaggio". Da solo il territorio pesa per l’11% della spesa per ristorazione nazionale. E compie 25 anni il progetto ’Vetrina’ che raccoglie oltre 2mila imprese. .

L’assessore regionale al Turismo: "La tavola è il primo motivo di viaggio". Da solo il territorio pesa per l’11% della spesa per ristorazione nazionale. E compie 25 anni il progetto ’Vetrina’ che raccoglie oltre 2mila imprese. .

di Guglielmo Vezzosi

Turismo ed enogastronomia, un binomio vincente, almeno in Toscana. Ne parliamo con Leonardo Marras, assessore alle Attività produttive, economia, credito e turismo della Regione Toscana.

Su questa particolare tipologia di turismo si registra un’attenzione crescente. La Toscana ha proposte dedicate?

"Siamo stati riconosciuti come meta preferita dagli italiani per le vacanze enogastronomiche e questo, oltre a renderci orgogliosi, ci spinge a implementare costantemente il nostro progetto dedicato, Vetrina Toscana, che raccoglie una rete sempre più ampia di soggetti che va dai produttori ai ristoratori, dagli albergatori ai sommelier, dai rivenditori agli chef internazionali. Un progetto che quest’anno compie 25 anni e che continua a crescere. La tavola è il primo motivo di viaggio per visitare la Toscana, che è anche la prima in Italia per numero di esercizi di somministrazione: una crescita che non può essere lasciata alla sua spontaneità, ma che va gestita perché coinvolge una comunità sempre più grande e articolata. Per questo siamo al lavoro per ripensare il prodotto turistico legato a Vetrina e renderlo ancora più attrattivo.

Un’attività e un impegno lunghi 25 anni sono un bel traguardo. Può fornirci un po’ di numeri del progetto Vetrina Toscana?

"Vetrina Toscana è l’unico progetto pubblico e di grandi dimensioni sull’enogastronomia a cui le imprese accedono gratuitamente. Nato da un’intuizione lungimirante, si è affermato anno dopo anno fino a diventare il punto di riferimento per il turismo enogastronomico toscano. I numeri sono questi: oltre 2000 imprese coinvolte, 300 eventi annuali, 500 schede sui prodotti tipici, 400 ricette tradizionali, una community di oltre 43mila follower, oltre 1900 uscite sui media nel 2024. E ancora due riconoscimenti importati: Best practice nella promozione dell’agroalimentare per la Commissione Europea e “Miglior progetto di marketing - Italia” per il gruppo italiano stampa turistica. Sono poi interessanti anche i dati che ci restituisce uno studio Mastercard: la Toscana rappresenta circa l’11% della spesa per ristorazione nazionale ed equivale al 22% della spesa turistica complessiva regionale, in crescita del 15% rispetto al 2023, e con una forte connotazione internazionale (72%): gli statunitensi rappresentano il primo flusso (24% del totale ristorazione internazionale), in crescita e con un ticket medio alto (75€, più del doppio di inglesi, francesi ed olandesi), mentre i tedeschi pesano meno della metà degli statunitensi e la ristorazione incide solo per il 17% sul totale della loro spesa".

Com’è cambiata Vetrina Toscana nel tempo?

"Nel 2021 l’abbiamo rinnovata con un nuovo manifesto dei valori e l’ampliamento della tipologia di soggetti che possono aderirvi così da allargare ancora la rete e renderla più completa, integrata e rispondente alle esigenze dei visitatori sempre più attenti e curiosi. È diventa il nostro biglietto da visita del turismo enogastronomico nel mondo al punto che nel 2023 abbiamo inaugurato il primo ristorante Vetrina Toscana all’estero, a Manama in Bahrein e nel 2024 il secondo, a San Francisco in California. La conferma della bontà del progetto ci arriva anche dal riscontro di studi e report che segnalano come i rating dei circa 900 ristoranti aderenti al progetto sia tendenzialmente più alto della media; i clienti li riconoscono anche come maggiormente autentici: parlano, infatti, più spesso di tipicità, tradizione enogastronomica, prodotti locali con una correlazione significativa tra l’autenticità e il gradimento degli esercizi".

Altro tema caldo è quello dell’overtourism. Le aree interne posso avere un ruolo nelle strategie per superarlo?

"Non solo le città d’arte più note, ma anche molti borghi in Italia, diversi anche in Toscana, si trovano già oggi a fare i conti con il fenomeno del turismo mordi e fuggi che, in qualche modo cambia anche le dinamiche sociali oltre alla necessità di modificare la gestione e l’accoglienza di grandi flussi di visitatori. E sarà sempre di più un tema che interesserà tutti i territori perché nei prossimi dieci anni raddoppierà la capacità dei viaggiatori del mondo di andare alla scoperta di nuove destinazioni. Noi abbiamo approvato due leggi per iniziare ad affrontare il fenomeno e prevenire nuovi squilibri man mano che avanzerà: quella sulla cosiddetta ‘Toscana diffusa’, che traduce in norma un complesso di iniziative che ne definiscono i contorni e che allargano anche la prospettiva di quella che a livello nazionale è stata la ‘strategia delle aree interne’; e il nuovo Testo unico del turismo che affronta i temi dell’equilibrio, della sostenibilità e della capacità di governare i processi dove il turismo diventa ‘problematico’ ed individua strumenti che sono all’avanguardia a livello nazionale per affrontare la concentrazione in alcune destinazioni. Tra questi, la possibilità per i comuni a più alta densità turistica di adottare un regolamento in cui individuare criteri e limiti allo svolgimento dell’attività di locazione breve per finalità turistiche".