NICHOLAS MASETTI
Agrofutura 

"Non solo un formaggio, ma simbolo del territorio di Marche e Romagna"

Presidente Paolo Cesaretti, il Consorzio Tutela Casciotta d’Urbino è uno dei più antichi in Italia. A distanza di tanti anni,...

Paolo Cesaretti

Paolo Cesaretti

Presidente Paolo Cesaretti, il Consorzio Tutela Casciotta d’Urbino è uno dei più antichi in Italia. A distanza di tanti anni, quanto è importante oggi il vostro ruolo per tutelare un prodotto unico e irripetibile?

"Il ruolo del Consorzio è oggi più che mai fondamentale. In un’epoca in cui il mercato globale tende ad appiattire le differenze, tutelare un prodotto con una storia così antica e radicata nel territorio significa salvaguardare identità, cultura e qualità. La Casciotta d’Urbino non è solo un formaggio, ma un simbolo della tradizione agroalimentare marchigiana e romagnola, frutto di un sapere secolare. Il nostro impegno è duplice: vigilare contro le contraffazioni e promuovere la conoscenza di questo prodotto unico, valorizzando l’intera filiera. La Dop garantisce l’origine e il rispetto del disciplinare, ma è il Consorzio che ogni giorno traduce questa garanzia in opportunità per le aziende e visibilità per il territorio".

La Casciotta d’Urbino è un prodotto tipico marchigiano, ma ben noto anche in Emilia-Romagna. Ci sono differenze nella produzione?

"No, poiché tutti gli operatori della filiera, sia marchigiani che romagnoli, devono attenersi al disciplinare comunitario. Questo impone l’uso di almeno il 70% di latte ovino e il 30% di latte vaccino, provenienti da allevamenti dell’area delimitata e alimentati con foraggi locali. Il legame col territorio è profondo: il microclima, i pascoli, le razze autoctone e il sapere dei casari rendono la Casciotta d’Urbino un formaggio davvero inimitabile".

Qual è il percorso per ottenere la Dop ed entrare nel Consorzio?

"Le aziende devono prima superare i controlli di Valoritalia, ente certificatore incaricato dal Ministero. Una volta accertato il rispetto del disciplinare, ottengono la certificazione come produttori Dop. Successivamente, possono fare richiesta di adesione al Consorzio, che valuta l’ingresso a seguito del riconoscimento ufficiale".

Quante realtà rappresenta oggi il Consorzio?

"Attualmente il Consorzio riunisce quattro soggetti della filiera: due caseifici, che producono il 100% dei 595 ql. di Casciotta d’Urbino, e due aziende agricole, una specializzata nel latte ovino e una nel latte vaccino. Collaboriamo anche con altri produttori, coinvolgendoli in incontri e iniziative. Le richieste più frequenti riguardano la promozione del prodotto, la tutela del marchio e la partecipazione a fiere ed eventi. C’è un forte desiderio di rafforzare la presenza sul mercato e di investire in qualità, tracciabilità e comunicazione".

Il 2024 che anno è stato a livello di fatturato? Come va l’export?

"Nel 2024 sono state prodotte 60.037 forme di Casciotta d’Urbino, con un fatturato stimato di circa 1.189.140 euro. Le vendite si concentrano principalmente sul mercato nazionale, soprattutto nelle zone di produzione. L’export è ancora marginale ma rappresenta un’opportunità da sviluppare".

Nicholas Masetti