
Bruno Piraccini, fondatore e presidente di Orogel
Bruno Piraccini, presidente di Orogel, al Festival Agrofutura parlerà dell’importanza del settore agroalimentare. Ci anticipa qualcosa?
"Il settore agroalimentare è un settore determinante nel mondo e nel nostro paese. E’ evidente che siamo in un momento di grande trasformazione, pensiamo solo all’impatto dell’intelligenza artificiale, nascono nuove occupazioni e ciò porta tante persone a investire le loro energie in professioni emergenti, allontanandosi dal settore alimentare e dal mondo agricolo".
Quali sono i timori per il futuro?
"Non possiamo parlare di timori concreti, ma c’è il rischio per un futuro (non prossimo) di andare incontro a una carenza del prodotto alimentare, dovuta ad un aumento della popolazione e del cambiamento climatico".
Come devono cambiare l’agricoltura e il settore agricolo?
"L’agricoltura ha bisogno di programmarsi, in modo che i prodotti possano soddisfare le esigenze di un consumatore che è diverso da quello di dieci o venti anni fa. Stiamo lavorando fortemente sul concetto di filiera, perché se non ci occupiamo di alimenti pronti per il consumo è evidente che non seguiamo i cambiamenti che ci sono e ci saranno. La filiera ci porta ad occuparci del settore agricolo e del settore logistico sotto l’aspetto della sostenibilità".
Quali sono le innovazioni da adottare?
"Non si può fare agricoltura se l’attività connessa al mondo agricolo non adotta le innovazioni che ci permettono di essere sostenibili e di far tesoro del risparmio e del minor spreco. Il concetto fondamentale è che stiamo realizzando una integrazione tra il mondo agricolo, da una parte, e la nostra attività di cibi pronti per il consumo e la distribuzione, dall’altra. Tra i nostri interessi c’è anche quello di fornire prodotti per il food service, e per questo, stiamo puntando ad avere un mercato competitivo garantendo e tenendo alta la qualità del prodotto".
Orogel nasce negli anni ’70, e tante cose da allora sono cambiate, come sta andando l’azienda dopo tanti anni?
"L’azienda sta andando molto bene, l’attività si sviluppa sempre più e abbiamo una crescita dei prodotti pronti per il consumo, come le zuppe, i passati di verdura, i misti di verdura grigliata e i pastellati. La nostra caratteristica è l’alta qualità di tutti i prodotti. In Orogel vige quella che chiamiamo ‘La Cultura del Noi’: è una grande famiglia. C’è sensibilità verso la persona, e i dipendenti sono al centro".
Anche la vostra azienda (come tante a Cesena) è alla ricerca di personale?
"Sì, stiamo cercando personale e, dopo il Covid, è più complicato trovarlo. La nostra è una società cooperativa che produce e commercializza ortofrutta surgelata, fresca, e confetture. Abbiamo 2500 dipendenti di cui 1300 a Cesena. Proprio a Cesena nei mesi scorsi abbiamo lanciato una grossa campagna di ricerca personale".
Qual è il motivo per cui è difficile trovare lavoratori in questo momento?
"I motivi sono molteplici. Gran parte del nostro lavoro, per fare un esempio, si svolge su turni (e ci sono anche i turni notturni) e qualcuno non è disponibile a lavorare di notte. Ma il rifiuto più grande è per il lavoro nel weekend. Per vari motivi, per stare con la famiglia o con agli amici. Noi la domenica diamo una maggiorazione dell’80% come festivo, quindi, quasi raddoppiamo lo stipendio".