
«La riduzione dell’offerta e il paradosso dei prezzi in calo stanno mettendo a rischio la tenuta dell’intera filiera
"Il settore suinicolo italiano registra un preoccupante calo delle macellazioni Dop/Igp (-4%) e dei suini tatuati (-3,5%) nel primo quadrimestre 2025. Parallelamente, le quotazioni delle cosce fresche sono diminuite tra il 4% e il 7%, aggravando ulteriormente la marginalità degli allevatori. La riduzione dell’offerta e il paradosso dei prezzi in calo stanno mettendo a rischio la tenuta dell’intera filiera - afferma Assosuini -. Gli allevatori non possono più sostenere costi produttivi elevati senza adeguato riconoscimento economico".
Il quadro che emerge è dunque quello di una filiera in sofferenza, "nella quale gli allevatori si trovano a sostenere costi produttivi elevatissimi senza poter contare su prezzi di vendita adeguati. Il rischio concreto è quello di compromettere definitivamente la tenuta del sistema, con ripercussioni che non si limiteranno al breve periodo, ma che incideranno sulla capacità del comparto di mantenere l’eccellenza qualitativa che ha fatto grande la suinicoltura italiana nel mondo".
Assosuini quindi chiede un "cambio di passo immediato: contratti di filiera equi e strategie condivise per salvaguardare il patrimonio della suinicoltura italiana e delle produzioni Dop/Igp. Continuare a scaricare a valle le tensioni del mercato significa indebolire irrimediabilmente l’anello più fragile, ma anche più essenziale, della catena produttiva".