Stefania Saccardi: "Filiere, sostenibilità e nuove tecnologie: aree rurali al centro"

L’assessora all’Agricoltura toscana fa il punto sulle azioni della Regione "Puntiamo sulla lotta allo spopolamento e alla tutela del paesaggio". Intanto cresce la richiesta di prodotti agroalimentari di alta qualità.

L’assessora all’Agricoltura toscana fa il punto sulle azioni della Regione "Puntiamo sulla lotta allo spopolamento e alla tutela del paesaggio". Intanto cresce la richiesta di prodotti agroalimentari di alta qualità.

L’assessora all’Agricoltura toscana fa il punto sulle azioni della Regione "Puntiamo sulla lotta allo spopolamento e alla tutela del paesaggio". Intanto cresce la richiesta di prodotti agroalimentari di alta qualità.

di Guglielmo Vezzosi

Saper coniugare in agricoltura innovazione e tradizione per riuscire a esplorare tutte le opportunità oggi esistenti a livello normativo e tecnologico. A fare il punto è Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana e assessora in materia.

Quali sono le politiche a sostegno dell’agricoltura e delle aree rurali?

"Le politiche regionali si basano su un approccio integrato, che tiene conto sia delle esigenze economiche che di quelle ambientali e sociali. Il nostro obiettivo è sostenere un’agricoltura moderna, sostenibile e capace di creare valore anche nelle zone più marginali. In primo luogo, attraverso il nuovo Piano Strategico della Pac 2023–27, stiamo investendo in innovazione, formazione e sostenibilità ambientale. La Regione Toscana ha destinato risorse importanti (868 milioni fra vecchia programmazione 2014-22 e nuova 2023-27) per il ricambio generazionale (189,7 milioni), l’ammodernamento delle aziende agricole (149,3 milioni) e l’agricoltura biologica (529 milioni). Su questo ultimo aspetto mi preme dire che in Toscana le aree gestite secondo i metodi dell’agricoltura biologica rappresentano circa il 34% della superficie agricola regionale – ben al di sopra dell’obiettivo europeo – e oltre un terzo della superficie biologica nazionale".

Interventi specifici per raffozare il legame tra agricoltura e territorio?

"Sì, ad esempio attraverso azioni che sostengono le filiere corte, la multifunzionalità e l’agricoltura sociale, con risorse pari a 7 milioni nel periodo di programmazione 2023-27 (altri 8,5 milioni erano stati stanziati nel 2014-2022). Per quanto riguarda le aree rurali, la nostra attenzione è rivolta in particolare alla lotta allo spopolamento e alla tutela del paesaggio. Incentiviamo la presenza dei servizi essenziali, investiamo nella banda larga, nella mobilità sostenibile e nella valorizzazione delle risorse naturali e culturali. Sostenere l’agricoltura, per noi, significa anche promuovere coesione sociale, presidio del territorio e qualità della vita".

Parliamo di Toscana diffusa, quali sono le politiche europee e regionali per lo sviluppo socio-economico delle aree rurali?

"Le politiche agricole europee sono fondamentali per l’integrazione al reddito degli agricoltori, per la loro competitività e per la permanenza di un’agricoltura diffusa. Lo abbiamo evidenziato anche nell’ambito dell’ultimo incontro della Coalizione delle AgriRegioni con il Commissario europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione. Per questo la Pac deve essere ambiziosa con risorse specifiche e adeguate e deve prevedere un dialogo rafforzato con le Regioni. Per quanto riguarda le politiche regionali, abbiamo da poco destinato 29 milioni con priorità per le zone interne e della Toscana diffusa per consentire investimenti di messa in sicurezza delle aree produttive e investimenti per interventi di prevenzione e di ripristino danni nelle aree forestali. Toscana diffusa significa anche attività di promozione dei territori rurali e le produzioni agricole e agroalimentari per valorizzare il modello di agricoltura rurale toscana".

Riguardo alle dinamiche della filiera agroalimentare toscana: quali sono gli scenari evolutivi, sfide e opportunità?

"La Toscana sta affrontando una crescente domanda di prodotti agroalimentari di alta qualità, sostenibili e tracciabili. La filiera si sta evolvendo verso modelli più integrati e digitalizzati, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle produzioni locali: alla valorizzazione delle filiere abbiamo destinato 123,6 milioni nella programmazione 2014-22. In questo contesto, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione giocano un ruolo fondamentale nel migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese agricole. Una delle principali sfide è il ricambio generazionale: la Regione ha destinato nel nuovo ciclo di programmazione 37,7 milioni per favorire l’insediamento dei giovani nelle imprese agricole, con l’obiettivo di garantire un futuro più sostenibile e competitivo per l’agricoltura toscana. Per quanto riguarda le opportunità sono molteplici. Il turismo rurale, attraverso gli agriturismi, rappresenta una risorsa economica e sociale fondamentale, contribuendo alla vitalità delle aree interne e alla promozione dei nostri prodotti tipici".

Agricoltura 4.0: tecnologie emergenti, allevamento e agricoltura sostenibili.

"L’agricoltura 4.0 rappresenta una grande opportunità per migliorare la produttività delle aziende agricole, riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale e valorizzando la sostenibilità. In Toscana, stiamo accompagnando questa transizione con politiche mirate e sostegni concreti, in particolare per le piccole e medie aziende, abbiamo fatto un bando specifico per gli investimenti in agricoltura di precisione (pari a 9,6 milioni) a cui si vanno a sommare le risorse della nuova programmazione, pari a 2,5 milioni".

Che dire delle cosiddette tecnologie emergenti?

"Stanno già rivoluzionando sia l’agricoltura che l’allevamento. Parliamo di sensoristica di campo, sistemi di irrigazione intelligente, droni per il monitoraggio delle colture, software gestionali per la tracciabilità e la precisione delle operazioni agricole. Nell’allevamento, si stanno diffondendo strumenti per il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute degli animali, mangimi personalizzati tramite algoritmi, e strutture automatizzate a basso consumo energetico. Come Regione, stiamo incentivando l’adozione di queste tecnologie attraverso i fondi del Psr (Programma di Sviluppo Rurale) e i bandi per l’innovazione, anche con il coinvolgimento di università e centri di ricerca".